UOMO E NATURA? SPESSO IN CONFLITTO

UOMO E NATURA? SPESSO IN CONFLITTO

Uomo e Natura: un incontro spesso dannoso. Il modello di società definito “occidentale” nel corso degli anni ha messo a disposizione dell’uomo, ma non a tutti, un benessere di vita fuori discussione. In questa realtà fatta di confort, beni superflui, iper-comunicazione (social network), bombardamenti mediatici ecc…si è perso, in molti, il contatto con la natura.Più che di contatto fisico parlerei di contatto mentale perché, nonostante a inizio estate i supermarket delle attrezzature per il trekking montano siano stracolmi di persone di tutte le età desiderose di farsi selfie sulla cima di qualche montagna celebre, la natura, intesa come ambiente naturale, rimane nella mente di molti un luogo da visitare nelle ferie estive o nei fine settimana per puro divertimento se non, in alcuni casi estremi (leggi sport…), un vero e proprio luna park.L’origine del problema è un vuoto di conoscenza o ignoranza, usando un termine più efficace. Che cosa si rispetta? Ciò che si ama…e che cosa si ama? Ciò che si conosce…Questa estate un’orsa che attraversava di sera l’abitato di Pescasseroli, in pieno Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, con i suoi tre cuccioli partoriti lo scorso inverno in chissà quale sperduto rifugio naturale, si è vista inseguire da un gruppo di curiosi armati di smartphone con l’intento di filmare l’evento. Come conseguenza di questa rincorsa al filmato da esibire agli amici due dei tre cuccioli si sono spaventati perdendo il contatto con la madre. Il giorno dopo solo uno dei due cuccioli dispersi si è ricongiunto alla genitrice mentre il terzo non è stato più ritrovato. Morale della favola: una persona seria che abbia una minima conoscenza della conservazione di specie animali protette e in pericolo di estinzione si metterebbe a inseguire una femmina di quella specie con i cuccioli al seguito per fare un filmato di qualche secondo?Che dire poi di tutta una serie di attività ed eventi molto invasivi nell’ambiente naturale (per esempio raduni di motocross) spesso praticati anche in aree protette o prossime a esse (parchi e riserve naturali) in barba a normative e divieti, forti del fatto che il sistema di controlli nel nostro paese è del tutto insufficiente per arginare tali scempi.Un tempo l’uomo conosceva di più la natura perché viveva a ridosso di boschi e montagne mentre oggi la vita moderna ha creato una dicotomia fra l’ambiente naturale e le persone che nella maggior parte dei casi non hanno ricevuto alcuna educazione ambientale.Che fare? Sarebbe auspicabile, per esempio, l’inserimento dell’educazione ambientale nelle scuole a partire dalle primarie. Si tratterebbe di un investimento sulle future generazioni, a carattere molto etico. I giovanissimi hanno una gran voglia d’imparare a conoscere l’ambiente naturale, visto anche il ritorno mediatico dell’agenda politica dei grandi della Terra, concentrata, per adesso solo a parole, sul global warming.