VENTOTENE, LA SCUOLA RESTA APERTA. OSPITA UNA MIGRANTE E SUA FIGLIA.

VENTOTENE, LA SCUOLA RESTA APERTA. OSPITA UNA MIGRANTE E SUA FIGLIA.

Siamo a Ventotene, la “Pandataria” dei greci, la dispensatrice di ogni bene. Un’isola di circa 700 abitanti, meta di un turismo particolare riservato a quanti amano la bellezza del mare, la tranquillità delle spiagge, lo splendore dei fondali. Un luogo di pace ma anche qui i problemi non mancano. Due anni fa, il comune comunicò alla popolazione che la scuola media Altiero Spinelli, avrebbe dovuto chiudere per mancanza di studenti, ancora un anno di autonomia, poi con il diploma degli ultimi alunni, non ci sarebbe stata possibilità di mantenerla aperta. Venne proposto allora dal preside Vito Costanzo, l’idea di ospitare famiglie di immigrati, un modo per non far morire la scuola e far rinascere l’isola. La reazione fu durissima. Molti isolani si mostrarono spaventati all’idea di quella che ai loro occhi appariva come un’invasione. “Ventotene non è pronta, abbiamo tanti problemi, vogliamo essere aiutati noi!”, “L’isola è piccola, un migrante che arriva con moglie e figli, potrebbe toglierci il lavoro”, “Fra di noi possiamo aiutarci, ma ospitare migranti proprio no”. Insomma nulla di nuovo, nulla che non si sia già ascoltato in questi ultimi anni, ma che ferisce sempre allo stesso modo. Triste da ascoltare, ancora di più da scrivere senza provare un senso di vergogna, d’imbarazzo. Il sindaco Gerardo Santomauro, dichiarava che l’arrivo di famiglie o bimbi di immigrati avrebbe potuto garantire non solo l’apertura della struttura ma anche più lavoro e più servizi per l’isola: “Non immaginavo che dei bambini facessero tanta paura”. Ma nulla l’egoismo e la paura, sembravano aver messo la parola fine anche alla speranza. Il sindaco però non si arrende, se non vogliono migranti non possono però impedire l’apertura di una casa famiglia e se il problema è la nazionalità, adesso nessuno avrà nulla da dire, si accoglieranno ed aiuteranno solo famiglie italiane in difficoltà. Così sull’isola del “bene”, arriva uno scricciolo biondo, che chiameremo “Giada”. La ragazzina con la sua mamma viene accolta presso la struttura “La Mongolfiera” e per garantire il suo diritto allo studio, la scuola Altiero Spinelli rimane aperta e due insegnanti restano in servizio per seguirla e prepararla agli esami. Intanto per la mamma di Giada, è stato anche trovato un lavoro, farà le pulizie in un albergo ed in questo modo pian piano rendersi indipendente, fittare o comprare una casa. Nel suo piccolo far girare e muovere l’economia, insomma. Anticamente si diceva “Fatta la regola, trovato l’inganno”, beh se questo è il modo per tenere anche solo aperta una scuola va bene così, il resto pian piano lo faranno siamo certi gli abitanti di Ventotene. Prima o poi capiranno che aprirsi all’altro, non significa privarsi del già poco che si possiede ma arricchirsi di valori umani, sociali e d’amore che non hanno prezzo e che potranno renderli più ricchi, più felici, più fieri di sé. Diventeranno esempi per i propri figli e sapranno guardarli negli occhi, con l’onestà e la serenità necessaria, instillando nei loro cuori i valori che oggi grazie a Giada stanno riscoprendo e che domani chissà, potrebbero trovare negli occhi di bimbi, arrivati anche da più lontano.