CARI 5 STELLE, IMPARATE A NARRARE LE BUONE POLITICHE DI CUI NESSUNO SI ACCORGE

CARI 5 STELLE, IMPARATE A NARRARE LE BUONE POLITICHE DI CUI NESSUNO SI ACCORGE

Alla manifestazione liberista di Roma il pregiudicato nonché miliardario Berlusconi ha gridato: “In questa piazza c’è la migliore Italia, seria e perbene”. E igiornali, obbedienti, hanno amplificato il messaggio. Inutile farsi venire attacchi di bile: bisogna piuttosto capire, imparare e attrezzarsi.Capire, per esempio, che agli italiani, come agli americani e suppongo a tutti i popoli (anzi, agli italiani meno che ad altri ma in misura crescente), piace sentirsi speciali e migliori, dunque sentirselo dire, dunque chi glielo dice. Anche se sono lodi esagerate o indimostrabili, anzi soprattutto se sono lodi esagerate e indimostrabili. Non è diabolico: è umano. Per cui, se a livello razionale si deve essere realisti e perciò pessimisti, a livello di azione politica si deve essere ottimisti e perciò positivi, anche contro l’evidenza. Riocordando che non si tratta di una menzogna, perché in ogni caso il futuro è al di là della certezza, è sempre un’ipotesi, un’esplorazione di possibilità, una “fiction”.Al M5S consiglio di diventare capace non solo di comunicare ma anche di narrare, e di narrare storie a lieto fine. Pessimismo della ragione, ottimismo della volontà, diceva Gramsci; ossia: quando si parla del passato contano i fatti, quando si parla del futuro contano le intenzioni, l’atteggiamento, le speranze. Grillo e i V-Day hanno rappresentato il necessario momento “destruens” ma dopo anni di crisi vera o annunciata la gente è stanca di negatività. Serve una retorica “construens” e servono giornali e televisioni che la diffondano. Non solo chiacchiere, naturalmente; ma le buone politiche di cui nessuno si accorge perché ignorate dai media, o di cui gli avversari possono appropriarsi indebitamente (vedi Salvini), o che la macchina del fango sommerge impunemente di calunnie (vedi la Roma di Virginia Raggi, di gran lunga il miglior sindaco dai tempi di Petroselli), non sono buone politiche, sono niente.