JACK KEROUAC 50 ANNI DOPO LA MORTE E’ … MORTO

JACK KEROUAC 50 ANNI DOPO LA MORTE E’ … MORTO

Il 21 ottobre di 50 anni fa moriva Jack Kerouac. La sconfitta a mio avviso più cocente, il lutto più drammatico nella cultura della ribellione al sistema da fottere, della cosiddetta controcultura, è data dal pluriomicidio nel costume sociale e nel pensiero dell’assalto alla limitatezza della coscienza borghese. del rifiuto dei comportamenti codificati dall’ordine sociale costituito, del diritto alla fuga da una società di merda in cui vali solo per quello che produci e possiedi. Siamo tornati non soltanto al conformismo dominante di mezzo secolo fa nella cultura, nel costume e in politica, ma alla limitazione ulteriore del diritto al dissenso. In questo senso Kerouac è davvero morto e chi lo celebra, compreso chi scrive queste righe, è un disadattato che lotta contro i mulini a vento. SOLITUDINE MESSICANAE sono uno straniero infelicecontento di scappare per le strade del MessicoI miei amici sono morti su di me, le mieamanti svanite, le puttane bandite,il mio letto sbattuto e sollevato dalterremoto – e niente erbasantaper uno sballo a lume di candelae sognare – solo spurghi d’autobus,ventate polverose, e cameriere che mi sbircianoda un buco nella portasegretamente attizzate alla vistadegli onanisti fottenti cuscini –Io sono la Gargolladi Nostra Signorache sogna nello spaziosogni di grigia nebbia –Il mio volto è puntato verso Napoleone– io non ho forma –La mia agenda è piena di DEFUNTOnon ho valore nel vuoto,in patria senza onore, –Il mio unico amico è un vecchio pederastasenza macchina per scrivereChi, se è mio amico,lo beccherò nel culo.Mi resta ancora un pò di maionese,tutta un’inutile bottiglia d’olio,contadini mi lavano il lucernaio,un matto si schiarisce la vocenel bagno a fiancocento volte al giornocondividendo il soffitto con me –Se mi ubriaco mi viene sete– se cammino il piede mi cede– se sorrido la mia maschera è una farsa– se piango non sono che un bambino –– se mi ricordo sono bugiardo– se scrivo la scrittura è passata –– se muoio il morire è finito –– se vivo è appena cominciato –– se aspetto l’attesa è più lunga– se vado l’andare è andato –se dormo la beatitudine è pesa –mi pesa sulle palpebre –– se vado a un cinema da poco prezzomi assalgono le cimici –I costosi non me li posso permettere– se non faccio nienteniente fa