KURDI: L’ULTIMO TRADIMENTO

KURDI: L’ULTIMO TRADIMENTO

Nel ’91, durante la prima Guerra del Golfo, avevo raccontato la strage dei Kurdi sulle montagne da Cucurka, il confine fra Iraq e Turchia a 4 ore di auto e altre otto di cammino da Djarbakir. I profughi – intere famiglie con i bambini in braccio e le nonne portate a spalla – arrivavano a piedi dai boschi, dopo essere fuggiti davanti ai tank di Saddam , con qualsiati tipo di mezzo , comprese le ambulanze o i carri funebri. Abbandonavano le auto lungo la strada che portava a Zakho o a Dohuk , le città kurdo-irachene più vicine cadute sotto il controllo di Saddam, per proseguire a piedi verso il confine turco. La fuga era stata così precipitosa che avevano nulla per coprirsi , nemmeno una tenda, neppure un pezzo di plastica. Su di loro scendeva una pioggia gelata a mista a neve che li uccideva a migliaia. Al mattino avvolgevano in uno straccio o in un foglio di giornale i corpi dei neonati morti di freddo nella notte e li seppellivano come potevano nei boschi.Quando le immagini della strage raggiunsero gli schermi delle tv, gli americani iniziarono a paracadutare enormi pacchi di razioni “k” che spesso cadevano nella terra di nessuno fra i rifugiati e l’esercito turco schierato sul confine per “contenerli”. I soldati turchi si impadronivano degli aiuti umanitari e lasciavano avvicinare solo chi pagava, depredando i profughi affamati degli ultimi averi. Un giovane che si lanciò sul cibo, rifiutando di pagare il “pizzo” venne ucciso con un colpo alla tempia. L’immagine, girata dalla troupe di Sabina Fedeli, fece il giro del mondo rivelando il traffico osceno che si stava consumando sulla pelle dei rifugiati.Moltissimi kurdi avevano parenti in Turchia e ricordo le madri, che protendevano i bambini più piccoli implorando i soldati di lasciar passare almeno loro, di poterli consegnare ai parenti perchè almeno lori si salvassero.Quello che stava avvenendo era l’esito del primo di altri tradimenti americani. Quando Saddam invase il Quwait e l’America decise di attaccarlo, i Kurdi erano stati spinti alla rivolta ( insieme agli Sciiti a sud ) per destabilizzare il dittatore, ma dopo averlo costretto a ritirarsi , gli americani “si accorsero” che l’Iraq rischiava di spaccarsi in tre parti – i kurdi al nord, i sunniti al centro e gli sciiti al sud – e autorizzarono Saddam a usare i tank per riprendere il controllo del paese. Sulle due comunità ribelli si vendicò con gli interessi.Morirono 100.000 sciiti e 100.000 kurdi.