MIGRANTI, ACCORDI, DISACCORDI E CHIUSURE

MIGRANTI, ACCORDI, DISACCORDI E CHIUSURE

All’intesa franco-italo- tedesca-maltese sulla ricollocazione dei migranti provenienti dal mare si sono poi aggiunti Portogallo, Irlanda, Lituania e Lussemburgo; e, ma solo in linea di principio, Bulgaria, Grecia e Cipro (due di loro, peraltro, già messe male…). Spagna, Svezia, Danimarca, Belgio e Olanda sono all’”abbiamo già dato; non possiamo francamente fare di più”; Romania, Croazia, Estonia e Finlandia chiedono ulteriori chiarimenti; mentre per Polonia, Slovacchia, Repubblica ceca e Ungheria siamo sempre al “non se ne parla proprio”. Il tutto, attenzione, in un contesto in cui, un po’ dappertutto, la spinta verso una maggiore chiusura va crescendo. E, attenzione, non solo e non tanto per razzismo quanto per difendere (in particolare nei paesi del centro-nord Europa) le conquiste dello stato sociale. Nella amara consapevolezza che, per garantirle in modo adeguato, non puoi continuare a garantirle a tutti; soprattutto in una fase di crisi. Per noi una morale: meglio discutere sulle cose che misurarsi sui sentimenti.