SASSARI, LASCIA LA SCUOLA PERCHÉ SENZA INSEGNANTE DI SOSTEGNO

SASSARI, LASCIA LA SCUOLA PERCHÉ SENZA INSEGNANTE DI SOSTEGNO

Loro sonoRita e Federica. Mamma e figlia.Protagoniste, loro malgrado, di una vicenda che le ha catapultate da Sassari, città dove risiedono, alle prime pagine dei giornali. Il post su Facebook, scritto a quattro mani è un disperato grido d’aiutocon la richiesta di farlo arrivare il più lontano possibile. Affinché sia udito da chi di dovere. Fede, come viene chiamata in famiglia è una ragazza ‘speciale’,ovvero necessita di qualche supporto per mettersi alla pari coi suoi coetanei. In famiglia come a scuola. Scuola che è stata costretta a lasciare proprio perchéquel supporto per lei non è mai arrivato. Eppure ne ha diritto.E’ affetta da una forma di autismo e soffre anche di epilessia. Ha atteso pazientemente Fede. Giorno dopo giorno fin dallo squillo della prima campanella. Dal suo banco vede i suoi compagni ridere scherzare e prendere appunti sulle varie discipline.Lei, nel suo, in balia di se stessa. Delle sue paure, delle sue incertezze, dei suoi disagi. Ha 19 anni e tanta voglia di sentirsi come gli altri.Fare come gli altri. Frequenta il 4° anno all’istituto d’arte, il suo sogno è creare vestiti. Disegnarli e realizzarli. Con l’insegnante di sostegno al suo fianco potrebbe. Senza è tagliata fuori. Dopo settimane di attesa, il gesto disperato della madre che decide di ritirarla dalla scuola. Scuola che ama ma che le nega uno dei diritti riconosciuti dalla Costituzione:il diritto allo studio.Come ai suoi coetanei. I cosiddetti ‘normali’.Fede non chiede la luna. Chiede di potersi ritagliare un angolo di mondo. Frequentando la scuola. Come tutti. ‘Torna a scuola, da lunedì c’è l’insegnante di sostegno’, fa sapere il preside, dopo il tam tam mediatico. Mortificato, si dice, per il fatto che non fosse a conoscenza del disagio vissuto dalla ragazza. Già.Chissà perché ogni volta si deve arrivare a tanto.Per vedersi riconosciuto ciò che invece spetta di diritto