TRA UOMO E DONNA CRESCE LA FORBICE DEGLI STIPENDI
Prima è stata la Barbie. L’azienda produttrice delle bambole più famose al mondo ha creato il modello “stem”, ovvero le ha vestite da scienziate, astronauta o ingegnera di robotica. Poi è arrivato il Monopoli, versione “Miss Monopoly”, niente case da acquistare ma investimenti in startup e aziende guidate da donne. Nel mondo dei bambini è più facile essere uguali. Nel mondo dei grandi le donne sono sempre un passo indietro. L’ultima ricerca sul “pay gap gender”, ovvero sulle differenze salariali – ma non solo quelle! – tra uomo e donna è stata presentata nella fastosa cornice del Festival del Cinema di Venezia. Perché anche al cinema la regola è sempre la stessa. Su 21 film in concorso alla mostra solo 2 erano diretti da donne. Negli ultimi dieci anni in Italia solo il 15% dei film sono stati realizzati da donne. Ancora: negli ultimi quattro anni, i progetti senza donne nel team creativo (produzione, regia, sceneggiatura) sono stati il 26% del totale, mentre i progetti totalmente al femminile sono stati il 3%. Quindi come stupirsi se tra le sceneggiature che arrivano per la richiesta di finanziamento europeo, quelle con protagonisti uomini sono il 78%, mentre con donne il 46%. I compensi? A parità di budget produttivi, quelli delle donne sono inferiori dell’11%. La forbice degli stipendi tra uomo e donna, purtroppo è un dato noto, si allarga a parità di mansioni e a seconda delle professioni e dei mestieri, fino al 30%. I contratti sono uguali, il lavoro anche, eppure c’è sempre qualcosa, un premio, un superminimo, un turno di lavoro, che sballa tutto. Alla fine dei conti sono stati calcolati come media 2.700 euro l’anno in meno per le donne. Come se iniziassero a lavorare a metà febbraio… Lo dicono e lo ripetono tutti che così non si va avanti. Lo ha detto anche il premier Conte, nel suo discorso alla Camera: “Ci prefiggiamo di introdurre una legge sulla parità di genere nelle retribuzioni: è una battaglia che vogliamo portare a termine al più presto in omaggio a tutte le donne”. Il primo appuntamento utile è stato con la manovra appena approvata, il Def. Ci sono 23 disegni di legge collegati alla manovra di bilancio 2020-2022. Ci sono anche “misure per il sostegno e la valorizzazione della famiglia (family act)”. Per le donne, per il pay gap gender, non abbiamo visto nulla.
