IL REVISIONISMO STORICO E IL PIANO SOLO

Mario Segni prende carta e penna, non credo abbia un computer, e scrive al Corriere della Sera. Li avvisa, in seguito a un articolo che rievocava il ruolo avuto dal padre Antonio quando era Presidente della Repubblica, nel fallito tentativo di golpe conosciuto come Piano Solo, che non solo non è vero, ma ha già vinto una causa per diffamazione nel 1968 (sì nel 68) e che chi la perse ammise di averlo scritto sotto dettatura del Kgb. A testimone chiama Alessandro De Lorenzo, figlio del noto generale che aveva già fatto la lista dei politici di sinistra da imprigionare subito dopo il golpe. A differenza di molti io ho rispetto per i familiari delle persone coinvolte a qualsiasi titolo nelle cronache. Per tutti, senza bisogno che siano morti, anche per i familiari degli assassini. E’ quindi più che legittimo difendere la memoria dei padri. I fatti e la storia però non possono essere stravolti. Finanche l’edizione italiana di wikipedia, che è un punto di equilibrio politico che poco ha a che fare con qualsiasi enciclopedia vera, spiega con esattezza il ruolo di Antonio Segni e Giovanni De Lorenzo nel Piano Solo. E basta andare sui siti istituzionali di Camera e Senato per verificare che le numerose Commissioni d’inchiesta parlamentare non hanno accertato l’estraneità di Segni padre alle manovre. Che poi occorra rispetto per chi non può più difendersi è un’altra questione. Ma di certo non basta la querela vinta nel lontano 68 per riscrivere un pezzo così importante della storia italiana del dopoguerra. Mario Segni dovrebbe querelare i numerosi autori che da allora in poi sul tentato golpe del 64 hanno scritto migliaia di pagine documentate. Lo faccia pure se si ritiene in grado di smentire gli storici e i ricercatori, ma c’è un motivo preciso per cui non lo ha fatto in questi anni, la mancanza di documenti a sostegno della sua tesi. . Ma in un Paese dove la riscrittura della storia e il revisionismo sono costanti può accadere anche che qualcuno dia spazio alla sua, umana ma antistorica, smentita sul maggior quotidiano nazionale..