JOHN TRAVOLTA SI METTE A NUDO ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA

L’incontro con John Travolta è stato preceduto da una lunghissima clip, più di 10 minuti, la più lunga mai vista, forse prevedendo il fatto che l’attore italo-americano si sarebbe dato al pubblico presente come pochi sanno fare prima di entrare ad un incontro.Mentre all’esterno, sul red carpet, John Travoltaabbracciava fan e giornalisti, all’interno della sala Sinopoli riempita fino all’inverosimile come era accaduto solo all’incontro con Bill Murray, il pubblico si scatenava al suono della musica dei Bee Gees.Durante la proiezione delle immagini dei tantissimi personaggi interpretati dall’attore americano, primo su tutti quello di Tony Manero ne “La febbre del sabato sera”, le urla del pubblico e gli applausi a ritmo con la musica quasi sovrastavano il suono e la sala era più simile ad una discoteca che ad un cinema.Quale modo migliore per preparare l’ingresso ad una star che per sua stessa ammissione si è sempre nutrita dell’amore tributato dal suo pubblico?E così è stato.Elegante con un abito scuro ed una camicia in stile Robespierre, ha fatto il suo ingresso sorridente, calmo, carismatico, cortese, parlando tutto il tempo con un filo di voce e rispondendo immediatamente “anche io! “ ad una voce che dal pubblico gli ha urlato “Ti amo”. Sembra incredibile che i suoi occhi azzurri abbiano già sessantacinque anni perché sembra ancora un ragazzo.“E’ vero che sei arrivato a Roma pilotando il tuo aereo” ha chiesto Antonio Monda per aprire la chiaccherata “Si! E’ vero sono venuto pilotando il mio aereo; è stato un volo bellissimo e sono felice per la splendida serata che avete organizzato per me, sono così grato al pubblico che mi ha sempre sostenuto ed aiutato nel mio lavoro”Dopo la proiezione della clip tratta da Grease, la famosissima scena in cui cantano Greased Lightning e durante la quale il tifo oramai diventato da stadio sosteneva la musica con gli applausi, arriva la domanda di Antonio Monda“Cosa ti diverte di più tra recitare, cantare o ballare?”“Credo che Ballare sia la cosa più divertente delle tre che hai citato” ha detto Travolta ”mi viene così naturale che di norma i registi con cui ho lavorato mi hanno chiesto di farlo. Ho deciso di far parte del mondo dello spettacolo molto giovane, sia mia madre che mia sorella erano già attrici ed in casa mia vivevamo il cinema come una passione continua, quasi un’ossessione.Mi ricordo che tra le cose che guardavamo il mio preferito era La strada di Federico Fellini.Essendo la nostra una famiglia di attori non ho avuto nessuna resistenza da parte loro anzi i miei genitori mi hanno incoraggiato e sono stati fondamentali per infondermi forza e consapevolezza”Passa una nuova clip tratta da “Blow Out” uno dei migliori film di Brian De Palma.“Come si è trovato a lavorare con Brian De Palma”, ha chiesto Antonio Monda “questo straordinario regista ha fama essere un personaggio difficile sul set”“ti assicuro che Brian è stato adorabile con me sul set” ha risposto Travolta con la stessa calma esibita durante tutto l’incontro ”forse perché ci conoscevamo già dato che avevamo lavorato insieme per Carrie “Sapevo che mi apprezzava molto come attore e mi ha sempre fatto sentire a mio agio lasciandomi decidere molte cose sul set”Dopo la clip tratta dal film Face/Off del regista John Woo,Antonio Monda ha fatto la domanda che ha aperto la parte più divertente dell’incontro ”E’ vero che hai rifiutato ruoli di film che sono stati grandissimi successi come American Gigolò, I giorni del cielo e Chicago? ““Per quanto riguarda I giorni del cielo di Terence Malik non è stato un mio rifiuto “ ha risposto John Travolta “anzi volevo farlo assolutamente ma avevo un contratto per un altro film e non mi è stato permesso.Quando mi è stato proposto American Gigolò ho avuto una lite con Paul Schrader ed ho lasciato il set…ho preferito diventare un vero pilota piuttosto che fare un film in cui ne facevo solo la parte – ride – e per Chicago invece mi assumo la responsabilità ! devo dire che è stata colpa mia ma il rifiuto è dovuto al fatto che avevo visto lo spettacolo teatrale che mostrava uno spaccato che non mi rispecchiava: nello show le donne odiavano gli uomini ed io sono cresciuto in un mondo in cui le donne amavano gli uomini quindi mi sono immediatamente allontanato dal progetto e non avrei dovuto perchè il film era diverso dallo spettacolo teatrale e tutta quella parte che mi aveva infastidito non c’era”“Tutti e tre i film sono stati grandi successi per Richard Gere che ha preso il tuo posto; ti ha mai ringraziato?”“No”Il pubblico scoppia a ridere per la risposta secca ed eloquente“Per completare la lista dei miei rifiuti è andata così anche per Splash- una sirena a Manhattan e nemmeno Tom Hanks mi ha mai ringraziato ma Tom è un amico e gli amici non si ringraziano…In queste cose che vi ho raccontato c’è una parte che ancora mi dispiace tanto ed è legata al mio rifiuto per I giorni del cielo; Terrence Malik è una delle migliori e più sensibili persone che abbia mai conosciuto e mi ha detto dopo tanto tempo che non è riuscito a fare film per diciassette anni a causa del mio rifiuto…Terrence era profondamente convinto che io fossi l’unico attore che avrebbe dovuto fare quella parte ed io con il mio rifiuto anche se motivato da obblighi contrattuali gli ho spezzato il cuore.Questa cosa è stata come un flash back mi è tornato alla memoria il momento in cui quando guardavo La strada, Giulietta Masina moriva per il dolore ed io chiedevo a mio padre come fosse possibile che una persona morisse per una cosa del genere e lui mi spiegava che era morta di crepacuore.Dentro di me pensai che non avrei mai fatto del male a nessuno perché la sola idea mi dava il tormento ed invece l’ho fatto anche senza volerlo a Malik”Dopo il grandissimo applauso del pubblico per questa confessione così dolorosa, parte la clip di Pulp Fiction di Quentin Tarantino, in un certo senso il film che da inizio ad una seconda parte nella carriera dell’attore.Ancora applausi scroscianti. Più che mai.“Certo non è il tuo miglior taglio di capelli” dice ridendo Antonio Monda“Sai che l’idea di questi capelli è stata mia” ha detto subito Travolta “ leggendo la sceneggiatura, si parlava di Amsterdam nella scena del Big Mac e mi ricordai di un viaggio proprio ad Amsterdam dove avevo visto un taglio simile.Quentin Tarantino non era convinto ma mi ha lasciato provare quindi mi hanno messo l’extension ai capelli ed ho fatto la scena che è piaciuta a tutti ed il mio personaggio ha avuto sempre quei capelli”L’incontro termina con una scena tratta da The Fanatic il film portato al festival per il quale riceve un improvvisato premio alla carriera e che dato il tema offre lo spunto per concludere con l’argomento che ha sotteso tutto l’incontro quello tra lui ed il pubblico “Nella mia vita non ho mai avuto problemi con i miei ammiratori, anzi sono solo stati fonte di gioia perché sento di essere amato e li ricambio quindi ho dovuto immaginare per capire la stranezza del mio personaggio”Negli anni, a tutti gli incontri visti, sono stati pochi attori e registi che si sono trattenuti a firmare autografi per più di 5 minuti sia perché il protocollo gli impone di liberare la sala sia perché probabilmente saranno stanchi di fare questo ogni giorno.John Travolta ha passato venti minuti a salutare fare foto, firmare autografi fino a che quasi tutti avessero avuto la gioia di poter avere un ricordo da portare a casa. E non è poco.