SUMMIT TRA CONTE E ARCELOR MITTAL. UNA LUCE IN FONDO AL TUNNEL?

SUMMIT TRA CONTE E ARCELOR MITTAL. UNA LUCE IN FONDO AL TUNNEL?

Il summit tra Conte e i vertici di Arcelor-Mittal è servito a riaprire le trattative. Toni più distesi in conferenza stampa a Palazzo Chigi per Giuseppe Conte che ha detto: “per consentire che questo processo possa partorire un piano ecologico, dobbiamo assicurare un rinvio dell’udienza e chiederemo ai commissari una breve dilazione dei termini processuali, per un rilancio dell’udienza lasciando in pregiudicato qualsiasi diritto di difesa”. Il premier si è detto disponibile a concedere questo differimento a condizione che ArcelorMittal garantisca la continuità produttiva: “l’obiettivo è la “massima occupazione” e sa che la negoziazione “sarà faticosa e complicata”.Nell’incontro non è stato trattato lo scudo penale, “ma di come risolvere il problema di un polo industriale che ha rilievo per l’intera manifattura nazionale”, ha proseguito Conte. “A me come decisore politico preoccupa molto di più l’obiettivo di ottenere un piano industriale sostenibile, e su questo sono concentrato. Vorremo fare di Taranto un polo siderurgico all’avanguardia nel mondo. Prendiamo atto della grande apertura, della mutata disponibilità” di Mittal. “Ma non abbiamo incassato ancora nulla. Si avvierà una negoziazione, una trattativa. In tutto questo, se volete parlare di scudo lo fate da soli” In una nota della presidenza del Consiglio al termine dell’incontro con Mittal sulla vicenda della trattativa sull’ex Ilva, il governo si è detto “disponibile a sostenere questo processo anche con misure sociali, ove mai necessarie, in accordo con le associazioni sindacali”. Il premier è stato chiaro sulle sorti dell’ex Ilva, e ha specificato: “Torneremo presto a Taranto con un pacchetto di rilancio. Cercheremo di realizzare un progetto di continuità aziendale con il massimo di risanamento ambientale possibile. E già ieri in Cdm abbiamo lavorato intensamente su alcuni significativi progetti per Taranto città”. Giuseppe Conte parlando della città ha aggiunto che “Taranto non è solo l’ex Ilva ma una comunità di cittadini che da anni soffrono e attendono segnali e su questo la politica deve dare risposte: stiamo lavorando ma non può essere un singolo governo a fornirle, dobbiamo farlo tutti insieme. Per questo posso già ringraziare molti dei nostri campioni nazionali che hanno già portato progetti”. Nella conferenza stampa Conte ha parlato della possibilità di un coinvolgimento pubblico per questo nuovo progetto. “Abbiamo messo subito sul tavolo il pieno coinvolgimento del sistema Italia. Abbiamo assicurato in questa prospettiva la disponibilità anche di un coinvolgimento pubblico”. L’incontro era iniziato con varie spigolature. I proprietari del colosso siderurgico, Lakshimi Mittal e il figlio Aditya, hanno trattato a lungo per tutta la serata di ieri con il premier Giuseppe Conte eministri dell’Economia Roberto Gualtieri e allo Sviluppo economico Stefano Patuanelli, presenti al tavolo. La squadra di Governo ha tentato di capire le reali intenzioni dei Mittal: è possibile bloccare la loro richiesta di recedere dal contratto? Reintroducendo lo scudo penale, si potrebbe tornare a trattare? Il nodo successivo, ancor più importante è sull’occupazione: i 5mila esuberi di cui si è parlato possono essere evitati? L’esecutivo avrebbe già pronta una bozza di ‘decreto Taranto’, con cui si potrebbe reintrodurre l’immunità penale ed eventualmente arginare l’emergenza occupazionale con un massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.