A SIENA SAREBBE STATA UNA STRAGE. SCOPERTI DEPOSITI DI ARMI IN MANO A NAZIFASCISTI

A SIENA SAREBBE STATA UNA STRAGE. SCOPERTI DEPOSITI DI ARMI IN MANO A NAZIFASCISTI

Per la seconda volta le forze dell’ordine scoprono depositi di armi in mano a squadre di nazifascisti. A Siena hanno sequestrato un arsenale, arrestato Andrea e Yuri Chesi di 62 anni e 22 anni, padre e figlio, inquisito altre dieci persone che progettavano un attentato terroristico a una moschea. Sarebbe stata una strage. Eppure a giudicare dallo spazio nei media sembra una notizia di terz’ordine da riservare alla cronaca locale dandola all’opinione pubblica in maniera asettica. Senza porsi tante domande sul clima politico che in Italia si sta respirando, sul perché e sulle conseguenze che avrebbe provocato l’attentato. Senza chiedersi cosa stia succedendo in Italia e perché per tanti italiani se un commando prepara un attentato contro una moschea non è nemmeno più un episodio che riguarda altri “s’ammazzassero pure tra di loro” dicevano, ma un loro per noi. Edulcorare i fatti e le notizie è una forma d’indifferenza. L’indifferenza è una delle forme in cui si mostra il fascismo e Gramsci l’aveva capito benissimo.