OGGI TUTTI CON LE DONNE. E DOMANI?

OGGI TUTTI CON LE DONNE. E DOMANI?

DI CLAUDIA SABAOggi, tutti solerti a scrivere frasi di circostanza contro la violenza sulla donna.Slogan, pubblicità, manifesti.Tutti contriti e dispiaciuti per questa piaga sociale che, nonostante 50 anni di lotta, non accenna a diminuire.Oggi.E domani?Domani continueremo ancora a parlarne.Ma lo faranno le cronache dei giornali.Racconteranno le storie di Anna, Lucia, Federica, Luisa.Claudia o Miriam.Non ha importanza.Sono i nomi delle donne che ammazzeranno.Ancora, ogni giorno.E saremo ancora addolorati nel leggere delle loro storie di morte.Ma le 142 donne uccise quest’anno, non le restituirà nessuno.Nè ai loro figli, né ai loro genitori.Se ne parlerà per un giorno, forse per un secondo e poi di nuovo durante e dopo il processo che come sentenza avrà sempre la solita scandalosa fine.Ergastolo?No.30 anni?Forse… Ma diventeranno venti. E con la buona condotta, l’omicida sarà fuori dal carcere dopo appena dieci anni.Si dovrebbe dare un anno di pena per ogni coltellata inferta alla donna, moltiplicata per ogni figlio e genitore che la piangeranno.Si dovrebbe lasciare in carcere per tutta una vita chi commette abusi, violenze e stupri.Perché lo stupro, la violenza e gli abusi, uccidono quanto e più di un coltello o qualsiasi altra arma.E le sentenze, a volte, uccidono una seconda volta.Perché è la vittima che se l’è andata a cercare, non l’omicida.Oggi ne siamo tutti contriti.Ma è da oggi che dobbiamo costruire una storia diversa.A scuola, in famiglia.Iniziamo a raccontarci ai nostri ragazzi.Raccontiamo loro la nostra sofferenza di donne.Delle violenze che in un modo o nell’altro, tutte abbiamo ricevuto nella vita.Dal primo vagito.Quando siamo venute al mondo e qualcuno avrebbe desideratoun maschio al nostro posto.E poi più tardi, quando ci hanno insegnato che il primo piatto a tavola doveva essere del maschio.O quando in un concorso qualcuno ci ha detto: “Tranquilla, ti aiuto io, basta tu venga a letto con me”.Pensiamoci. Riflettiamo.Diventiamo artefici del nostro futuro.Un futuro senza più pregiudizio.Iniziamo da noi e da uomini disposti a combattere con noi, per i nostri diritti.Puntiamo sulla scuola.Dove i nostri ragazzi vivono e imparano la vita.Insegniamo ai nostri figli il rispetto.Se non vogliamo che il prossimo 25 novembre si contino ancora tante donne ammazzate “per amore”.