VECCHIE E INSICURE. LE SCUOLE ITALIANE, TUTTE DA RIFARE

Le scuole italiane? Sono tutte da rifare.A confermare quanto è sotto gli occhi di tutti è il Rapporto della Fondazione Agnelli sull’edilizia scolastica:circa 9200 strutture scolastiche necessitano di interventi in quanto insicure. Di queste, ben 3110, dalle relazioni dei tecnici degli enti locali, presentano problemi strutturali.Due terzi degli edifici hanno più di 40 anni.Oltre il 60% sono stati costruiti prima del 1976 (fonte Legambiente), anno di entrata in vigore della normativa antisismica, varata subito dopo l’onda emotiva del sisma del Friuli. L’età media degli edifici è di 52 anni,con una forbice che va dai 42 in Calabria e Molise ai 75 anni in Liguria. Strutture vecchie, obsolete e a rischio crolli. Periodicamente le cronache raccontano di soffitti che vengono giù e di pareti che si staccano. Per non parlare di quanto avviene nelle calamità naturali,le scuole sono le prime a crollare durante i terremoti.Strutture fatiscenti, infissi senza doppi vetri, isolamento delle pareti inesistente e pannelli solari un optional presente su meno di un quarto degli edifici. La fotografia scattata dalla Fondazione Agnelli ci mostra un’immagine disastrosa. Di scuole spesso ubicate vicino a una discarica o accanto ad industrie inquinanti o in prossimità di campi elettromagnetici.Le scuole a rischio. Come e peggio dei ponti, dei viadotti, sotto la lente di osservazione in questi giorni di maltempo. Occorre intervenire. Senza perdere tempo in narrazioni politiche.Servono fondi. E ne servono tanti, almeno 200 miliardi di euro.Per ristrutturare, fortificare, mettere a norma. Ma anche per adeguare gli spazi all’attività didattica. Perché anche l’apprendimento, sostengono i pedagogisti, diventa più facile, se avviene in luoghi gradevoli.