SANT’ANGELO DI ROCCALVECCE. LA RINASCITA DI UN BORGO ATTRAVERSO MURALES DA FIABA

SANT’ANGELO DI ROCCALVECCE. LA RINASCITA DI UN BORGO ATTRAVERSO MURALES DA FIABA

Sarà a causa del lavoro che non si trova, o della volontà di sperimentare nuovi scenari e nuove situazioni che assistiamo allo svuotarsi delle città, figuriamoci poi quando a risentire di questa sorta di abbandono ci sono i piccoli borghi.Borghi che diventano deserti e che vedono solo gli anziani ad abitarli.In questa situazione di spopolamento c’è però chi non si arrende, così nel giugno del 2017, Gianluca Chiovelli con sua sorella Paola ed il cugino, hanno avuto un’idea geniale. Hanno deciso di trasformare Sant’Angelo di Roccalvelce nel paese delle fiabe. Con la collaborazione di alcuni abitanti e dei proprietari delle abitazioni, dipingendo dei murales, raffiguranti le fiabe più conosciute, hanno deciso di far rivivere il loro paese. Le autorizzazioni da parte del comune si sono fatte attendere un po’ prima di arrivare, ma la loro, tenacia attraverso la raccolta di donazioni, organizzazione di cene e altro, ha dato il via alla realizzazione del loro primo murales. Diversi sono stati gli artisti che hanno offerto la loro collaborazione e nel giugno del 2017 il murales di Alice In Wonderland, si è materializzato sulla facciata di una abitazione.Da allora sono trascorsi due anni ed i murales si sono moltiplicati. Sant’Angelo è un piccolissimo paese in provincia di Viterbo, e la prima cosa che salta all’occhio visitandolo, sono i colori sgargianti dei murales che si disseminano lungo le sue vie. I murales realizzati in questi due anni, sono 18 ed entro la fine del 2019 il loro numero salirà a 23. Alcune opere verranno dipinte da ragazzi arrivati da tutta Europa per un Erasmus artistico nel piccolo borgo di Sant’Angelo.Anche il paese di Civita di Bagnoregio ha voluto partecipare alla rinascita di Sant’Angelo, finanziando un’opera per il paese delle fiabe.Borghi che sono il cuore del nostro territorio, dei gioielli dal valore storico e culturale inestimabile, ma che rischiano di scomparire. Secondo l’Istat infatti sono circa 6mila i borghi abbandonati in Italia. Un patrimonio che stiamo sprecando, che abbandoniamo, senza renderci conto di quanto invece possa avere ancora da offrire.Lo stupore si nasconde dietro ogni angolo di Sant’Angelo di Roccalvecce: troviamo il murales dedicato al Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry, ma anche quelli dedicati a Pinocchio, Don Chisciotte, La piccola fiammiferaia dello scrittore danese Hans Christian Andersen. Passeggiando per il borgo, i bambini si incantano alla vista di Peter Pan e Campanellino, Aladdin, Alì Babà e i Quaranta Ladroni e le avventure di Hansel e Gretel.Ci sono anche i murales dedicati alla Spada nella roccia, alla Fabbrica di cioccolato e al Libro della Giungla.Una visita che si snoda attraverso le favole, forse perché di queste c’è realmente bisogno anche se abbiamo smesso di crederci da un po’.“Rigenerare” è la parola chiave che ha orientato la rinascita di Sant’Angelo di Roccalvecce. Non si sono realizzate nuove costruzioni ma tutto è stato restaurato e abbellito rispettando però il paesaggio, l’ ambiente e le tradizioni del luogo. Non solo murales, il borgo è stato decorato anche con un bassorilievo, un mosaico, un’edicola mariana, una fontana, una fioriera in ferro battuto, una ceramica dipinta e un’epigrafe scolpita. I visitatori si trovano immersi in uno spazio fantastico e fiabesco, emozioni che non fanno bene solo ai piccoli visitatori ma anche a chi li accompagna.A tutto questo fanno seguito anche le numerose iniziative che, giorno dopo giorno, hanno rianimato l’economia locale portando all’apertura di due B&b, un bar e un negozio di alimentari e al rilancio delle botteghe artigiane locali. Un’ottima occasione anche per non dimenticare gli antichi mestieri come la lavorazione del peperino e della basaltina, le incisioni su marmo, l’ebanisteria, l’artigianato del metallo e della ceramica.Sant’Angelo di Roccalvecce si trova immerso nella Valle dei Calanchi, in un territorio caratterizzato da vigne, frutteti, pascoli e uliveti, è circondato da percorsi naturalistici e da scenari davvero unici offerti dai piccoli borghi .Una sorta di piccolo miracolo quello avvenuto a Sant’Angelo di Roccalvecce dove le case non sono più vuote e abbandonate, dove non ci sono solo negozi chiusi ma tantissimi turisti e tanti bambini che con la loro allegria, con il loro sguardo colmo di stupore rendono il borgo davvero speciale.Storie di volontà, di senso di responsabilità, di rispetto per il bene comune.Salvaguardare questi luoghi rende il vivere differente, lascia trasparire la volontà di non perdere completamente l’importanza del passato, per dedicarsi ad un futuro che sarà anche costellato di progresso ma tende a non profumare più di buono, di carta stampata, di fiabe, sì di quelle fiabe che rendono migliore la vita.