LIBIA. UN’IPOTESI INQUIETANTE. TRIPOLI TERRENO DI UNO SCONTRO INTERNO ALL’ISLAM

Lo scenario più pericoloso all’orizzonte, direi distopico, per quanto non così improbabile, può essere quello in cui Hezbollah e la sua base identifichino Tripoli come cuore della protesta (eterodiretta, nella loro percezione), ed equiparino la città settentrionale a grande maggioranza sunnita – storicamente molto solidale alla rivolta in Siria – né più né meno ad una città siriana in rivolta, promuovendo quindi tempestivamente la oliata narrazione del pericolo jihadista/takfiri connesso alle rimostranze di certi sunniti (con barba o meno, ma la barba fa più presa sulla paranoia occidentale e da queste parti lo hanno capito). Narrazione a cui peraltro, come ben sappiamo tutti, l’Occidente – alle prese da anni con diversi livelli di isteria legati all’Islam e sopratutto al mondo sunnita – sembra essere assai sensibile (lo si è visto con la Siria stessa, e la diffusa tendenza del pubblico anche ignaro a considerare “Isis” o giù di li qualunque gruppo sunnita che portasse anche solo dei segni di esteriorità islamica). E non devo dirvi io cosa possa implicare tutto ciò. Speriamo bene