LA LIBERTÀ DI STAMPA IN ITALIA È PURA UTOPIA
Mi è sempre piaciuta la definizione “giornalisti dalla schiena diritta” perché dà l’idea, come raccontato anche nel mio libro “Le frecce nere”, che ne esistano tanti con la schiena piegata. Un coraggioso diplomatico vietnamita, di fronte alla mia domanda sulla libertà di stampa nel suo Paese, anni fa mi rispose che là quasi tutti avevano “spezzato la penna”. Tutto questo per spiegare che le numerosissime richieste di danni ai giornalisti da parte di Matteo Renzi non mi piacciono affatto.Fino a quando la contesa non sarà paritaria rischiano di essere intimidatorie. Mi spiego meglio: è sacrosanto che chi si ritenga diffamato sporga una querela o chieda i danni. A un patto: che qualora il giudice respinga le sue istanze, sia condannato a risarcire una cifra simile a quella richiesta. Ma questo non esiste nella legislazione italiana. Certo, non è colpa di Renzi, ma di tutti coloro che hanno governato questoPaese. La colpa del senatore di Rignano è però quella di approfittarne e di dichiarare spavaldo: “Alcuni giornalisti mi hanno già chiesto scusa.”. E’lecito dubitare che tra di essi si annoverino, assieme ad eventuali pentiti, anche i più fragili economicamente ? L’altra grave “magagna” italiana ( e qui Renzi non c’entra per nulla) è che ricchi editori affamino i collaboratori non assunti, pagandoli cinque euro a pezzo. Come a dire che le notizie non valgono niente. Ecco, un ulteriore motivo per farci precipitare al limite più basso nella classifica mondiale sulla libertà di stampa, sancita dalla nostra Costituzione, e ignorata da chi dovrebbe esercitarla o farla esercitare.
