ANTICHI E NUOVI CANONI DI BELLEZZA FEMMINILE

ANTICHI E NUOVI CANONI DI BELLEZZA FEMMINILE

I greci consideravano Elena l’immagine stessa della bellezza, così contesa da scatenare una guerra distruttiva. Così la raccontavano: modi cortesi, splendida capigliatura, bocca piccola e seni perfetti, di modesta grandezza, tali da riempire una coppa d’ambra. La misura per la civiltà greca era un dono divino. Oggi assistiamo alla esposizione mediatica della donna dai modi arroganti, bocca smisurata, labbroni ritorti, seno enorme, il tutto plastificato a caro prezzo chirurgico, senza riciclo. E’ il trionfo della volgarità porcina, sdoganata dal berlusconismo in ogni campo, quello politico colpisce i beni materiali, quello culturale il nostro spirito. Gli eredi di Silvio scendono ancora più in basso, non hanno la barzelletta pronta e neanche la simpatia borghese del capostipite, i due Mattei esibiscono prepotenza, antipatia, cinismo, sregolatezza fisica, ignoranza. Mia madre, saggiamente, li avrebbe detti brutti di faccia e brutti di cuore, consigliandomi di scansarli.