IRAQ, VIOLENZA E REPRESSIONE PEGGIO DI SADDAM E QUELLE GRANATE SERBE

Minacce, sparizioni forzate e violenze: giro di vite in Iraq su attivisti e giornalisti. Due mesi da quando piazza Tahrir a Bagdad è diventata il simbolo della rivolta dei giovani iracheni contro il governo. La repressione del governo non si placa ma neanche le proteste. Le piazze restano piene giorno e notte.Un lungo elenco di giovani attivisti desaparecidos in Iraq. Sperando siano solo galera e botte. «Secondo l’agenzia internazionale AFP -denuncia Sara Manisera su Repubblica-, solo lo scorso venerdì, nella zona di Al-Sinek, non molto distante da piazza Tahrir, circa 80 manifestanti sono stati rapiti da uomini armati non identificati ma solo una trentina sono quelli rilasciati». Le milizie mascherate degli assassini al servizio di chi sa quale padrone. Pensare che tra le molte ragioni delle proteste che non si fermano, anche la fine delle interferenze straniere nel Paese e la riforma di un intero sistema politico settario a sedici anni di distanza dall’invasione statunitense… CONTINUA SU REMOCONTRO: