L’IMPORTANZA DELLA CULTURA NON VA DIMENTICATA

Oggi in pochi pensano alla cultura, alla cultura come elemento centrale del vivere comune,ed è un peccato, soprattutto qui in Italia, il paese del Rinascimento. E forse il futuro potrebbe essere ancora più nero. Basterebbe vedere il grado generale di civiltà che ci circonda, oppure il livello basso che il confronto e il dialogo hanno raggiunto, per capire che c’è una Italia che cammina all’indietro, come i gamberi. E invece la cultura resta sempre l’unico strumento per emanciparsi, per essere consapevoli e padroni della propria esistenza e non incoscienti esecutori. E m’è venuto da pensare, nonostante il fatto che io quando dico cultura pensi a qualcosa di tutti e per tutti, a qualcosa di partecipativo e mai “di nicchia”, a quanto abbiano resistito, e a quanto siano ancora chiamati a resistere, il libro e il teatro. Sono soprattutto questi tempi, poi, che ti aiutano a pensare che niente potrà sostituire la pagina, la parola scritta, per la sua potente forza evocatrice, essa suggerisce a chi ascolta o legge, ma sta a quest’ultimo immaginarsi tutti i mondi e tutti i contesti che vuole. Ma è insostituibile anche il profumo del libro, ancora oggi. E il teatro, è persino inutile ricordare che così come ci è arrivato intatto dai tempi in cui è stato inventato, così pure resterà per sempre uguale e insostituibile. Nessun mezzo di comunicazione, di racconto, potrà mai soppiantare esseri umani che a pochi metri da chi ascolta, rappresenta,vivendola, davanti ad esso una storia, in una complicità che sa di rito. E appunto nell’epoca del virtuale, nella quale pensi che la gente, soprattutto i giovani, sono sempre più soli e alienati, allora la battaglia per la sopravvivenza che fanno il libro e il teatro, e che rende vitale il fatto di aiutarli a vivere nelle scuole e con gli investimenti, ha qualcosa di dolce, di commovente…si legga…e si vada a teatro