LIZZO. RAP DA 100 CHILI PER L’ENTERTAINER DELL’ANNO SECONDO TIME

Ilpoliticallycorrect, retaggio delle classi colte, si infrange ormai da tempo sulla scorrettezza giuliva del cosiddetto popolo, che si vanta di dire pane al pane, eccetera eccetera. Esistono però delle aree di compromesso. Più che aree, figure, le quali mettono d’accordo chi dice negro con la g e chi mai sfotterebbe un grassone. Ecco dunque conquistare la simpatia dei corretti e il successo di massa, nell’Americatrumpiana, Lizzo, 100 chili (c’è chi dice 140), personaggio dell’anno delmagazineTimenella categoriaentertainer. Lizzo, ovvero Melissa Viviane Jefferson, 31enne nera, nata a Detroit ma attiva comerapper,soul girl, cantautrice, attrice, a Minneapolis dai 14 anni a oggi, che vanta 8 candidature aiGrammiesper il suo terzo albumCuzI LoveYou. Ora, di solito le figure del compromesso mediatico tra intelligenti d’elite e popolaniuncorrectsono specchietti per le allodole,fake artistsche durano lo spazio di unaMacarena. Invece, quello di Lizzo è un progetto strutturato di un’artista su sé stessa, letteralmente “su misura”. Il tema principe della ragazza di Detroit è la diversità, l’accettazione del proprio corpo, e pure dell’esposizione di esso – Lizzo posa nuda sullacoverdiCuzILoveYou. InJuicesi vede bella nello “specchio delle brame”, riprendendo e ampliando l’orgoglioblackespresso inMy skin, prima di imboccare un’esplicita pista erotica tipicamenter&binLingerie(I wanna be prepared for you, just in case) o inBoys(I don’t discriminate: come and get a taste). Newagesenza saper di sagrestia, aperta a ogni influenza della miglior musicablack, pronta a partecipare a manifestazioni LGTB come a indossare abitiplussizenelle sfilate di moda, Lizzo sa bene, e lo dice aTime, che “…labodypositivity, all’inizio era una forma di protesta per corpi grassi e donne nere, e ora è untrend, una cosa commercializzata”, ma proprio perché ne è consapevole lei prova a scrollarsi di dosso anche il suo ruolo di feticcio sociale buono per tutte le forme di ipocrisia. Il gioco di prestigio riesce nonostante ampia parte della cultura in cui Lizzo si muove, ovverorapehip hop, sia notoriamente e quasi per codicemachista.Niente fa più a pugni con l’uguaglianza di genere a ogni latitudine, e persino da noi, dove la donna è chiamatabitch-cagna per esempio nei testi di Skioffi (appena contestato adAmici) e dove “La tipa che mi scopo si ammazza disquat”, come trappa Sfera inSciroppolasciando apparire in epifania la donna ideale del rapper, agevolmente fruibile e ossessionata dalla forma. Lizzo è assai diversa: in USA è già altop, in Europa meno nota, ma la sfida è stata appena lanciata. Dal cielo, la proteggono per la parte cantata Aretha Franklin, che non era un fuscello, e per quella parlata, perché no, l’immenso Notorious B.I.G.