UNA MATTINA MI SON SVEGLIATO E HO TROVATO IL COLONIZZATOR

UNA MATTINA MI SON SVEGLIATO E HO TROVATO IL COLONIZZATOR

L’aspetto più logorante deldissesto diBanca Popolare di Bari, alfine conclamato dopo anni di polvere ed altre sostanze sotto i tappeti (anche se corre voce che qualcunosapesse da anni), non è tanto l’ennesimo salasso per i contribuenti, ammesso che la Commissione Ue accetti interpretazioni fantasiose per il salvataggio pubblico, né il ritorno ossessivo del termine “ristoro”, che ricorda il supporto a viandanti in pellegrinaggio lungo polverose e pericolose vie dei secoli che furono. No: l’aspetto più logorante, irritante, nauseante, per chi soffre della maledizione di seguire la nostra cosiddetta informazione e tutto il circo a più piste che la alimenta e che da essa trae coazione a ripetere, è l’ennesimo episodio acuto didichiaratite, ormai divenutadichiaratosiin quanto non solo processo infiammatorio ma soprattutto degenerativo, della nostra logoradichiarazia. È scattata la corsa a dichiarare laqualunque, per avere un sia pur piccolo lancio di agenzia, altra disciplina in cui gli italiani sono campioni olimpionici.In questa attività svetta, per mole retorica, il governatore della Puglia,Michele Emiliano. Sai la novità, direte voi. Avete ragione, questa non è una notizia. Forse però la notizia risiede nel canone narrativo che Emiliano ha deciso di usare di fronte alla notizia del commissariamento della banca pugliese. Ieri, ad esempio, Emiliano ha “confermato” che “loro”, che credo sia una sorta diplurale maiestatis, hanno fatto enorme pressione sul governo romano, per intervenire a supporto della banca. Un commissariamento è un atto traumatico, da riservare alle situazioni gravi. Ma è in questi casi che si deve vigilare, ed Emiliano vigila, da par suo: Ma che significa, esattamente, che la banca dovrebbe restare pugliese? E qui siamo alla solita coazione a ripetere.“Senza una banca radicata sul territorio, quest’ultimo è destinato ad una fine grama”. Voi ci credete ancora? Se sì, vi prego di smettere di leggermi, perché vuol dire che con voi ho fallito. La fiaba delle banche radicate sul territorio è, appunto, una fiaba. Ad uso di sprovveduti o altre categorie meno “colpose”, per dirla col nostro Guardasigilli. Le banche operano sul territorio per erogare credito e servizi secondo le condizioni di fattibilità. In Puglia operano molte altre banche, tra cui la banca di sistema,Intesa Sanpaolo. Che eroga credito, tra le altre cose: non rapisce i primogeniti maschi e femmine dei residenti. Né pare che in Veneto si siano aperte voragini in connessione diretta con l’inferno, dopo la sparizione diPopolare VicenzaeVeneto Banca. Ma torniamo ad Emiliano. Che decide di spiegare la sua elaborazione sulla Puglia ai pugliesi: Ora, io non so se le cose siano effettivamente andate in questi termini. Se qualcuno ha notizie, me le segnali.Ma provate a raffigurarvi la scena descritta da Emiliano. Dopo questa brutale sostituzione etnica, gli imprenditori pugliesi vagano spaesati tra gli uffici della locale sede dell’Agenzia delle Entrate, trovando non più degli indigeni, con cui magari parlare in dialetto, bensì dei lanzichenecchi alti, biondi e del tutto ariani, messi lì “dalla Lega”, che si rivolgono loro con l’accento gutturale e straniante di una lingua chiaramente germanica. “Se gh’è??”, pare abbia risposto un funzionario ariano-padano ad un imprenditore pugliese, che gli si era rivolto con estrema difficoltà, in estemporaneo idioma della disperazione: “noio volevon rateizzar…“ Ecco quindi perché la Popolare Bari deve restare pugliese.Per motivi culturali. Bisogna evitare una colonizzazione, in pratica. Ed Emiliano lo precisa meglio: Beh, sì, in effetti le precedenti gestioni della Popolare, con il Golem di sofferenze generate, hanno dimostrato di conoscere il territorio meglio di qualsiasi altro forestiero. Quando si producono risultati così eclatanti, è imperativo morale preservare questa preziosa connessione al territorio. Segue chiosa sul boom della sedicente California d’Italia: Come forse saprete, io tendo ad andare alle fonti per verificare la distanza che intercorre tra mito e realtà. Quindi mi sono procurato l’ultimorapporto regionale di Banca d’Italia sull’economia pugliese, a tutto il 2018 (ultimo anno completo), e ho dato una scorsa. Fatelo anche voi, è interessante. Se invece avete fretta posso dirvi che, riguardo alle esportazioni, mi pare che le cose stiano in termini lievemente differenti dalla vulgata di Emiliano: Come vedete nel grafico a sinistra, la linea rossa delle esportazioni pugliesi è piatta da molti anni,mentre quella nazionale e quella del resto del Mezzogiorno sono cresciute in modo confortante. Nel solo 2018, poi (grafico di destra), la Puglia mostra una contrazione complessiva dell’export. Quindi Emiliano, sull’export, dice cose non vere. E sull’occupazione? Parola ancora a Bankitalia: Mi pare chiaro, no?Ecco il grafico: Se poi voleste osservare la variazione di occupati, popolazione e conseguente tasso di occupazione tra il 2008 ed il 2018, scoprireste che la Puglia non se la passa benissimo: Pare, quindi, che il misterioso boom economico della Puglia, spesso celebrato dal governatore Emiliano, non esista. Ultima parola a Banca d’Italia: Però, diciamola tutta: la Puglia è la California d’Italia, cresceabbestia, esporta come se non ci fosse un domani.Tutto grazie alle sue banche del territorio, che conoscono idioma ed esigenze degli imprenditori indigeni. Quindi, i colonizzatorino pasaran. Parola di Emiliano. Voialtri, ariani d’Italia, preparate il portafoglio: il miracolo pugliese non può essere interrotto ora. Addendum– Nei primi sei mesi del 2019, l’export pugliese ha dato segni di confortante ripresa, che tuttavia pare del tutto anomala e riconducibile a fattori non ripetibili, vista la tipologia di beni coinvolti (mezzi di trasporto e siderurgia!) ed ai paesi di destinazione (Regno Unito, Germania). Probabilmente un recupero di precedenti fasi di stallo. AncoraBanca d’Italia: Fa un po’ meglio l’occupazione, pur se spinta -stranamente ma non troppo- dai contratti a termine, pur in presenza dell’ondata di stabilizzazioni indotta dal decreto dignità.