FELLINI, IL RE DELLA DOLCE VITA. A GENNAIO AVREBBE COMPIUTO 100 ANNI

FELLINI, IL RE DELLA DOLCE VITA. A GENNAIO AVREBBE COMPIUTO 100 ANNI

20 gennaio 1920 – 20 gennaio 2020, “ Fellini 100, genio immortale”.A Rimini e al Fulgor, che la celebrazione cominci .(Toto Torri)Federico Fellini ,nasce il 20 gennaio 1920 a Rimini ,da Urbano, rappresentante di dolciumi e liquori, di Gambettola, un paesotto a pochi chilometri da Rimini, sua madre, Ida Barbiani era, una romana di San Giovanni, via Albalonga.Fellini, il 20 gennaio prossimo avrebbe compiuto 100 anni e l’Italia lo festeggia per la sua genialità. Il romagnolo , è considerato infatti, uno dei maggiori protagonisti della storia mondiale del cinema e uno dei massimi testimoni culturali del secolo.Nell’arco di circa 40 anni, ha disegnato una piccola folla di personaggi, immortalati nei suoi film, che hanno ingigantito la fama di caposcuola e onorato il nostro Paese nel mondo. E’ un fuoriclasse. Disegnatore, bozzettista, soggettista, c.aricaturista,sceneggiatore, attore, soprattutto un regista di fantasiosa qualità , con quel pizzico di follia, peculiarità dei geni. Sognatore. indovino,il suo cinema è magia ,qualità che hanno alimentato la leggenda felliniana. Una , la più popolare, di ‘ Federico e le donne’. .Nella sua galleria, tante sono le figure femminili. Magali Noel,la Gradisca e ‘gradisca’, Anita Ekberg, “luce fosforescente”, Sandrocchia, Sandra ‘Milo, una relazione durata circa venti anni, tanto che l’attrice ,l’ha immortalata in un libro ricordo di qualche anno fa: “Federico era un genio, galante, riusciva a far sentire regine tutte le donne che conosceva”.In realtà, la moglie , Giulietta Masina, è stata,invece la sua unica musa, conosciuta a 20 anni, nei corridoi, degli studi radiofonici di via Asiago dell’ EIAR, la RAI di oggi e che chiamò Pallina ,la protagonista dei primi suoi programmi radiofonici.E fu un colpo di fulmine , si sposarono in pieno periodo bellico nel 1943 e senza una lira, andarono ad abitare in una camera, di un appartamento di una vecchia zia.Giulietta , è vissuta per circa mezzo secolo, all’ombra del celebre marito e oscurò persino le sue qualità di grande interprete, anche nei film ,in cui il regista guadagnò i primi due Oscar , “La Strada” e “Le notti di Cabiria”.La sua fantasia, la sua creativita , si notarono, già dal 1960 ne“La Dolce Vita”, nata nei famosi anni del boom. Con il personaggio di Guido, nel ruolo di un giornalista modesto e anonimo, Marcello Mastroianni, raccontò la Roma di allora e quella che sarebbe diventata. Un capolavoro storico, sebbene la Curia romana bacchettona avesse mosso, i suoi assi di cuore , per tentare di distruggere quel film, per loro dissacratore. Alla”Prima” di Milano, fu invece un trionfo, il pubblico entusiasta , diede il via alla consacrazione di Fellini, tanto che conquisto’ al Festival di Cannes ,il Palmares d’oro e i più prestigiosi Premi del Cinema Internazionale.Nessuno come lui, è riuscito a farsi celebrare, tanto che fu inventato dalla stampa e dalla critica che conta, il termine ‘Felinisque’ , in inglese è riferito al suo genio artistico . Vincitore di cinque Premi Oscar : “La Strada, Le notti di Cabiria,8%,Amarcord,” e uno speciale Oscar alla carriera , con un medagliere fitto di riconoscimenti italiani e internazionali .L’ aggettivare, felliniano,è sinonimo della visione di un mondo onirico gaudente,ma anche amaro e grottesco. A Federico la definizione stava bene.”Da grande – raccontava – avevo sempre sognato di fare l’aggettivo.Ne sono lusingato. Cosa intendano gli americani con felliniano, posso immaginarlo, opulento, stravagante,bizzarro, sognatore, visionario,nevrotico,fregnacciaro, è questo il termine giusto.”Bugiardo, grandissimo bugiardo, giocaca con i suoi sogni e quelli degli altri. Dante Ferretti, scenografo , marchigiano di Macerata, Premio Oscar, diceva , Federico,” che in una gara di bugie lo avrei battuto,il fatto ,era che quando eravamo in macchina la domenica, per andare a pranzo a Fregene , per inutili sopralluoghi, tanto si faceva costruire tutto a Cinecitta, al Teatro 5, mi chiedeva sempre quello che avevo sognato. In principio gli dicevo la verità, cose banali, Federico capiva, rideva e allora ingigantiva con la sua straordinaria fantasia e si compiaceva. “Non è un caso che il regista fosse amico e confidente di Gustavo Adolfo Rol, il più famoso sensitivo del secolo, si scrissero articoli, trattati sulle sue virtù soprannaturali Si racconta che Federico scaramantico , lo ascoltasse e quasi temesse i suoi giudizi, che scaturivano da lunghissime conversazioni telefoniche, nel pieno della notte . Al regista stava molto a cuore il parere del sensitivo torinese, prima di battere soprattutto il primo Ciak di un nuovo film.Martin Scorsese, fra i più autorevoli registi americani e nel mondo, autore di film, di grande impatto a livello internazionale, ha più volte, sottolineato il coraggio , ricordando ll maestro italiano con dichiarazioni sincere alla stampa: “La storia di Guido- Mastroianni , è la storia di ognuno di noi e 8%, capolavoro dei capolavori, è il più grande film mai girato, un film verso il sublime, emozioni che colpiscono immediatamente il cuore,il capolavoro della creatività”t.t.