TRIPOLI, DI MAIO VOLA A DIRE L’ITALIA C’E’ MA NON SA COSA FARE

TRIPOLI, DI MAIO VOLA A DIRE L’ITALIA C’E’ MA NON SA COSA FARE

Il ministro degli Esteri Di Maio atterra in Libia nel pieno di una guerra civile contornata da annunci minacciosi di tutti contro tutti. Visita di cortesia, visto che il generale Haftar, nemico del governo di Al Sarraj, invoca l’«ora zero» per la capitale in un clima bellico dove il rumore della retorica è pari almeno a quello delle armi. Mentre la cabina di Regia promessa dagli Usa all’Italia di rivela una delle 15mila Fake news attribuite a Trump presidenteMissione lampo del ministro degli esteri nel pieno di una crisi molto grave, quasi guerra civile e interessi internazionali strategici ed energetici in campo, alla conquista della ex colonia italiana. L’Italia ‘s’è desta’ (ed era tempo), da vedere come. Oggi a Tripoli la prima visita in Libia di Luigi Di Maio a rincorrere i fatti. Chi manda armi alla due fazioni contrapposte, la Turchia di Erdogan che promette a Serraj truppe per difendere Tripoli dall’attacco di Haftar, la Russia che arma e manda contractor ad Haftar, e noi mandiamo Di Maio e non si sa cosa fare o promettere. Salvo essere noi cronisti minori, a non sapere di cosa stiamo andando a dire e a fare nel bordello della Libia attuale… CONTINUA SU REMOCONTRO: