BUONGIORNO UN CORNO! GIOVEDI’ 19, DUE PIU’ DUE FA TRE …

BUONGIORNO UN CORNO! GIOVEDI’ 19, DUE PIU’ DUE FA TRE …

I giornali di oggi riportano con grande scandalo la notizia di una donna che avrebbe guadagnato quasi 140 mila euro in quattro anni lavorando come badante mentre beneficiava del reddito di cittadinanza. La donna, 50 anni, di origini romene e residente nel torinese, è stata smascherata e denunciata dalla guardia di finanza. Il reddito, ora revocato, era stato ottenuto presentando documentazioni false. Sul caso stanno indagando le Fiamme gialle della compagnia di Susa ma noi in realtà dovremmo o fare un monumento alle capacità di risparmio della donna o chiederci se nelle redazioni qualcuno abbia da qualche parte una calcolatrice. Il reddito di cittadinanza esiste da un anno, mettiamo che la signora abbia percepito il massimo, 780 euro al mese per dodici mesi arriviamo a 9360 euro. A questi aggiungiamo lo stipendio da badante, facciamo 1000 euro al mese? E’ tanto ma sia pure: arriviamo a 48 mila euro. Se facciamo 48 mila più i circa diecimila del reddito arriviamo a 58 mila euro. Sarebbe interessante capire come un giornalista non riesca a utilizzare il pallottoliere. O forse sarebbe più interessante ancora capire perché un giornalista non mandi al diavolo il suo superiore quando questi gli dice di scrivere qualsiasi cosa che possa andare contro il reddito di cittadinanza, anche false va bene, tanto i lettori sono idioti. Alla fine Donald Trump è riuscito a entrare nella storia. E’infatti il terzo presidente americano finito sotto impeachment dopo Andrew Johnson nel 1868 per “high crimes and misdemeanors” e Bill Clinton per lo scandalo sessuale del 1998. Entrambi furono poi assolti in Senato come accadrà anche stavolta con Trump. E se è vero che ieri molti americani sono scesi in piazza per manifestare contro il presidente in carica, i sondaggi in realtà dicono che la maggioranza dei cittadini Usa non ritiene che abbia commesso crimini e soprattutto non mostra interesse per la procedura d’impeachment in corso. In Italia non molti conoscono lo stand up comedian Seth Meyers, che due mesi fa fu autore di una proposta poi diventata operativa sul canale Netflix. Essendo molto critico su Donald Trump e dedicando a lui molte facezie, che non piacciono ovviamente al pubblico filo Trump, propose alla rete che gli spettatori potessero saltare le battute che riguardano Trump. E così è stato. Chi guarda la puntata può schiacciare un pulsante per scansare i segmenti che parlano di politica. Doveva essere soltanto una provocazione ma è diventata una grossa verità sul rapporto attuale dell’opinione pubblica con la politica. Niente casa popolare se in famiglia c’è un condannato in via definitiva. Lo ha stabilito la giunta provinciale a guida leghista di Trento, approvando una norma che esclude la possibilità di ricevere una casa popolare per i nuclei familiari dove una qualsiasi persona sia stata giudicata colpevole in via definitiva per un reato con pena non inferiore ai 5 anni. L’approvazione è avvenuta durante la maratona del bilancio, a conclusione di un dibattito molto acceso, in cui le minoranze hanno tacciato apertamente di incostituzionalità la norma. Per capirci, se tuo cugino vive con te, quello che ti rubava le merendine da piccolo e adesso che è grande è passato a rapinare banche, ma tu hai sempre pagato persino le tasse e le multe e aiutato le vecchiette ad attraversare la strada, non hai diritto alla casa popolare. Maurizio Fugatti è lo stesso che dopo aver chiesto l’obbligo di presepe e crocifisso nelle scuole, voleva far arrestare un signore che aveva fatto pipì per strada, istituendo un corpo di vigilantes per impedire che la minzione si ripetesse, stanziando 50 mila euro e costringendo per questo i fedeli a partecipare alla messa sotto scorta di due guardie giurate. Per commentarlo ci viene in aiuto Diogene Laerzio che ci racconta un episodio a proposito di un altro Diogene, detto il Cinico: “Durante un banchetto gli gettarono degli ossi, come a un cane. Diogene, andandosene, pisciò loro addosso, come un cane”. Tra i problemi che affliggono il Paese c’è un dramma che si consuma nascosto agli occhi dei più. In Liguria, a causa di lavori in corso dopo il crollo del Ponte Morandi e la chiusura dell’A6 e dell’A26. Per percorrere tre chilometri in auto occorrono fino a 50 minuti ed entrare e uscire da Genova è diventato un vero e proprio incubo, quasi il tempo necessario per raggiungere Milano dal capoluogo ligure. Per andare da Grosseto a Torino prima occorrevano due ore adesso ne servono quattro, i camionisti non riescono a consegnare le merci nei tempi stabiliti. Si rischia la paralisi dell’intero sistema produttivo. Sono scappate persino le Orche provenienti dall’Islanda che hanno stazionato dall’inizio di dicembre davanti al porto di Pra a Genova, da ieri in fuga verso ovest. Ci si è messo anche il maltempo, che ha costretto le autorità a chiudere la sopraelevata “Aldo Moro” domani al transito dei camion. Ma il sindaco Marco Bucci cerca di minimizzare parlando di ordinari problemi ed equiparando il congestionamento di Genova a quello di Manhattan. Sarà per questo che la capogruppo del Pd in consiglio comunale ha presentato un’interrogazione chiedendo quali misure avesse adottato la giunta per avviare in città la sperimentazione dei monopattini elettrici. Certo, se trasporti mattoni col monopattino ci metti un po’ di più, ma vuoi mettere la soddisfazione di non aver nemmeno inquinato? Se pensavate che il principale problema del Regno Unito in questo momento fosse quello della Brexit siete fuori strada. Mentre il Paese è ancora alle prese con il voto che ha asfaltato i laburisti regalando a Boris Johnson una vittoria stratosferica con cui gestire l’uscita dall’Unione Europea, un nuovo dramma si consuma nella famiglia reale. Kate Middleton, partecipando con il principe William nel programma natalizio della Bbc “A Berry Royal Christmas”, è stata ripresa mentre sembra scrollare via dalla spalla la mano gentilmente posata dal marito. Un momento molto imbarazzante, hanno sottolineato molti utenti sul web, aggiungendo che la Bbc, anche lì è sempre colpa dei giornalisti, doveva tagliarlo dalla messa in onda. Qualcuno fa notare che gli inglesi si stringono la mano solo in circostanze tragiche, come funerali o matrimoni, ma è soltanto rispolverando Bernerd Shaw che possiamo comprendere l’importanza del gesto: “Gli inglesi non saranno mai schiavi. Avranno sempre la libertà di fare ciò che il governo e l’opinione pubblica pretendono da loro”.