LA VITTORIA DI DAPHNE
Una settimana fa, nella sede romana della federazione della stampa, Articolo 21 ha consegnato il premio per la libertà di informazione a Manuel Delia, collega ed amico di Daphne Caruana Galizia, la giornalista uccisa con un’autobomba il 16 ottobre 2017. Anche Manuel è stato minacciato di morte per avere contribuito a svelare il retroscena di corruzione e complicità con le mafie di imprenditori, funzionari e politici maltesi, che ha obbligato alle dimissioni lo stesso primo ministro Joseph Muscat.Queste tuttavia sono state da lui rinviate alla metà di gennaio. Temendo interferenze con la giustizia la popolazione è scesa in piazza per ben cinque volte nel giro di una settimana. E l’opposizione ha annunciato il blocco di tutte le attività pubbliche, quelle parlamentari comprese. Dopo avere inviato sull’isola una delegazione, ieri il Parlamento europeo, all’unanimità, ha invitato Muscat a dare dimissioni immediate. E oggi ha votato una risoluzione che invita la Commissione da poco insediata a fare pressioni sul governo maltese per ottenere garanzie sul mantenimento dello stato di diritto.
