PERCHE’ VOGLIAMO CHE IL NATALE SIA SEMPRE PIU’ BIANCO

PERCHE’ VOGLIAMO CHE IL NATALE SIA SEMPRE PIU’ BIANCO

Alvy Singer odia Los Angeles. Ama i vecchi film, ma non ama quello che è diventata l’industria cinematografica di Hollywood; e non ama la televisione. Non ama la ricchezza, l’ostentazione, la volgarità della California. Ma soprattutto odia Los Angeles a Natale: perché gli mancano il freddo e la neve. Alvy è nato in una famiglia ebrea, che non ha mai festeggiato il Natale, ma a dicembre non riesce proprio a stare lontano da New York. Invece Izrail’ Moiseevič Bejlin ama il caldo della California. Anche a Natale. Sarà perché è nato a Mogilёv, nella freddissima Bielorussia, ed è cresciuto, dall’età di cinque anni, a New York, facendo la fame. Lui si trova bene a Los Angeles, anzi dei suoi colleghi di New York è quello che si è ambientato meglio a Hollywood, è quello che ha fatto più successo. E che è diventato più ricco. Porter continua ad amare Parigi, che però ormai è occupata dai nazisti, e Gershwin, anche se è morto pochi anni prima proprio a Los Angeles – dove è arrivato insieme ad Ira – ha continuato ad avere nel cuore solo New York, a cui ha dedicato la sua musica migliore. Izrail’, proprio come loro, ha scritto i suoi primi grandi successi per Broadway, ma da quando si è trasferito a Hollywood non sbaglia un colpo: per i film di Fred Astaire sforna capolavori a getto continuo. E’ comprensibile che Alvy odi Los Angeles. Anche se il problema non è il “colore” del Natale: è perché lì ha perso Annie.E comunque la neve la puoi sempre fare: quando eravamo piccoli ci bastavano un po’ di palline di polistirolo per riempire di neve il nostro presepio. Poi abbiamo scoperto che si può anche fare la neve in “grande”, con i cannoni. Perché vogliamo che le nostre settimane siano sempre “bianche”, anche ai tempi dei cambiamenti climatici. L’importante, ora come i tempi in cui Bing Crosby cantavaWhite Christmas, è se riesci a stare con le persone a cui vuoi bene.