LA CALABRIA E LO STATO. COSA C’È DIETRO UNA BUONA NOTIZIA

LA CALABRIA E LO STATO. COSA C’È DIETRO UNA BUONA NOTIZIA

Non voglio parlare della notizia di cronaca giudiziaria dell’anno in Calabria. Quella operazione denominata ” Rinascita Scott”, quella che ha visto nella scorsa notte un imponente blitz per eseguire centinaia di custodie cautelari in varie parti d’ Italia ,con ” epicentro Vibo Valentia” Quella scaturita da alcune testimonianze di un pentito nel 2016 ha fatto avviare una indagine imponente che ha coinvolto migliaia di uomini delle forze di polizia, esperti, tutti sotto la vigile guida del Procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri. Quella che ha consentito al Procuratore e agli uomini che con spirito di abnegazione e sacrificio si sono dedicati alle meticolose indagini , di smantellare la cosca Mancuso, una delle consorterie più pericolose della Calabria. Quella che ha visto in manette esponenti politici di diversi schieramenti, personaggi illustri, iscritti alla massoneria per un numero strabiliante: 334 misure cautelari. Quella che ha smontato come un ” treno Lego” la Calabria per usare il paragone portato avanti dallo stesso procuratore. Quella operazione che la fuga di notizie ha fatto anticipare di un giorno perché c’ era il rischio concreto che i boss e gli inquisiti , informati, prendessero vie di fuga. Quella che ha disarticolato tutte le organizzazioni di ‘ndrangheta che gravitano su Vibo e il suo hinterland . Quella che vede ben 416 gli indagati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalle modalita’ mafiose. Quella che ha condotto all ‘ arresto un colonnello dei carabinieri che forniva notizie a un noto avvocato ex onorevole della Repubblica e all’ arresto di un cancelliere del tribunale di Vibo al servizio della cosca. Operazione impeccabile dal punto di vista del sincronismo e della sinergia. E lo si percepiva dalla gioia a stento repressa durante la conferenza stampa. Lo Stato, lontano, avulso, chiuso nella scatola di latta dei suoi privilegi c ‘ era e affermava se stesso sulle nefandezze, sulla tracotanza, sulla superbia. È di questo Stato che voglio parlare.Con le sue assenze è stato complice della ‘ndrangheta e poi correo nella istigazione al suicidio di questa regione. Ma ieri no! Ieri lo Stato c’era. Indipendentemente se l’ impianto accusatorio sarà dimostrato o meno. L’ iter processuale farà il suo corso senza giustizialismo aprioristico. Ieri lo Stato e i suoi uomini,però, in Calabria hanno dimostrato di esserci, di non avere abbandonato questa terra a un destino di ignavia e rassegnazione. La notizia?Bella. Bellissima. Di quelle che aprono il cuore della gente di Calabria troppo spesso oppresso dalla soffoncante percezione di essere figli di un dio minore. Davanti la caserma dei carabinieri di Vibo Valentia, comuni cittadini hanno portato fiori e lasciato biglietti di ringraziamento, gioia e gratitudine. “Non possiamo piu’ consentire queste cose: e allora, fino all’ultimo dei nostri giorni dobbiamo lottare e non rassegnarci, bisogna dire basta e avere il coraggio di occupare gli spazi che questa notte vi abbiamo dato. Da oggi dovete andare in piazza, dovete occupare la cosa pubblica, dovete impegnarvi in politica, nel volontariato, in tutto quello che e’ possibile fare, andare oltre il vostro lavoro. Altrimenti continueremo a parlarci addosso.- ha dichiarato Nicola Gratteri Avere il coraggio di occupare i posti della società che erano impregnati dei miasmi del malaffare e che avevano infettato ogni aspetto del vivere. Le note del Vento del Sud si posano su uno spartito che, finalmente, si chiama Libertà .