SEGNALI E CONTRO-SEGNALI LUNGO IL 38° PARALLELO

Segnali e contro-segnali lungo il 38esimo parallelo. Pochi giorni fa forze speciali Usa e sud coreane hanno condotto un’esercitazione dove simulavano l’assalto a un edificio (nella foto). Lunedì hanno diffuso le immagini attraverso canali ufficiali statunitensi. Era training per liberazione di ostaggi, hanno spiegato. # In realtà secondo alcune interpretazioni era l’opposto, ossia la cattura di un prigioniero di alto valore, operazione documentata con immagini evidenti. E dunque un messaggio indiretto rivolto al Nord, agitando lo scenario di un blitz per neutralizzare un gerarca o persino lo stesso Kim Jong un. # Schermaglie legate a un contesto molto instabile. Pyongyang non appare disposta a rinunciare al suo arsenale, ha continuato a provare missili a corto raggio e a sparare minacce. Da giorni parlano di un «regalo di Natale» per gli Stati Uniti. La Casa Bianca, dall’altro lato, non vuole togliere le sanzioni, per farlo chiede gesti concentrici sul disarmo. Vani anche gli ultimi contatti. # Cosa accadrà. I pessimisti temono una ripresa dei test dei missili intercontinentali oppure una mossa connessa al programma atomico. Altri osservatori, invece, confortati da alcune analisi ritengono che l’opzione muscolare sia poco probabile e prospettano una mossa diversa: il giovane leader potrebbe rinunciare a qualsiasi trattativa sulla de-nuclearizzazione, si terrebbe le sue armi e punterebbe tutto su un’economia autarchica, magari sperando in un aiuto di Cina e Russia. Tutto fino alle prossime presidenziali in America. I nord coreani ritengono che Trump, in questa fase, sia più debole per via dell’impeachment e dunque è meglio aspettare Da La prima ora del Corriere/Digital (mio contributo). Coree.