FAMIGLIE CHE CREDONO NEI VALORI. MURI, FRONTIERE, DIFFERENZE NON CONTANO

FAMIGLIE CHE CREDONO NEI VALORI. MURI, FRONTIERE, DIFFERENZE NON CONTANO

Il piccolo Jaffar ha 6 anni, non è vedente, e ha un papà che fa il taglialegna. La mamma non ha la patente. Sono di origini macedoni e nel primo caffè della mattina intingono dolore, miseria e speranza. La vita non è stata facile per loro, ma con sacrifici e volontà hanno cresciuto il piccolo Jaffar nel mondo in cui loro credevano. Un mondo di persone in cui le frontiere, i muri, le differenze, e le diversità non contano. Raccontano sempre a loro figlio favole dove il bene e l’amore trionfano, anche dove nascono corone di spine e rovi aculei. Jaffar che abita a Montemignaio, non lontano da Arezzo, però deve andare a scuola, e lo scuolabus non è attrezzato per i disabili. A questa favola la mamma e il papà di Jaffar non riuscivano a trovare un lieto fine. Un giorno Romano Carletti 84 anni, un passato da ricordare e una fiaba nel cuore, si è offerto a portare a scuola questo bambino dagli occhi che vedono l’assoluto e parlano di dolcezza. Si è offerto di portare a scuola ogni mattina il bambino dagli occhi di tutti i colori, colori che intravedono nel cuore di Romano le favole che mamma e papà gli hanno sempre raccontato. Accovacciati sotto le coperte affinché le stelle potessero entrare a scaldarli da tutti gli incubi che la notte insinuava nei loro sogni. Romano, una persona e non un eroe, alle 7.30 passa a prendere Jaffar e lo porta a scuola. Chissà cosa si racconteranno in quei 60 km che distano dalla scuola del bambino, chissà come Romano descriverà il tempo a questo bambino che non è un disabile, ma solo un bambino che non vede come noi; questo bambino che deve vedere, sentire e ascoltare più di tutti noi. Chissà come ci immagina, chissà cosa pensa. Ma Romano che la solidarietà non la interpreta ma la vive ogni giorno, gli ha preso la mano un giorno, e non gliela lascerà mai, perché continuerà a fargli vedere con i suoi occhi il suo paese che è il paese dell’albero di Natale. Quello che non illumina solo le feste con lauti pranzi e maschere indossate per le ricorrenza, ma quelli che accendono gli animi, il cuore e i sogni. Romano non è un eroe, è una persona come noi, una persona che lascia la colazione a chi ne ha bisogno, che dona una moneta ad una mano sofferente e che sta facendo conoscere il mondo ad un bambino dagli occhi colorati. Colorata come la strada che ogni mattina lo accompagna a scuola.