L’ULTIMA INVENZIONE DELLA DESTRA SOVRANISTA? LA DIFESA DELLE TRADIZIONI

L’ULTIMA INVENZIONE DELLA DESTRA SOVRANISTA? LA DIFESA DELLE TRADIZIONI

L’ultima invenzione della destra sovranista italiana è la difesa delle tradizioni. Austriache. Guai toccare la Marcia di Radetzky alla fine del Concerto di Capodanno! Colpa del “pensiero unico” che poi in realtà sarebbe il pensiero pluralista democratico, che combatte il “pensiero unico” fascista (tale è). Bene. Gli austriaci, che stanno vivendo come in tutto il mondo un pericoloso momento di recrudescenza dell’ultradestra neonazista, hanno detto basta alla marcetta finale come arrangiata nel ‘39 da un compositore nazista per celebrare l’anschluss. È una decisione del direttore condivisa dall’intera orchestra dei Wiener Philarmoniker che ha collaborato al recupero degli arrangiamenti “ripuliti” e precedenti. La cosa più curiosa è che a scandalizzarsi sono gli italiani, che si trovano così a celebrare Radetzky, ovvero il maresciallo dell’occupazione austriaca del Nord Italia, il responsabile politico e militare che schierò le truppe contro gli insorti di Milano e del Veneto (sulle barricate cantando Va’ pensiero) e poi abbandonò la piazza. Per non parlare delle tradizioni natalizie, l’albero nordico, il presepe col bue e l’asino inventati da San Francesco, ma non evangelici, la stella cometa (inventata da Giotto a Padova) lo “scandalo” del bambinello sul gommone, che richiama il messaggio cristiano molto più di chi il gommone lo sgonfia, perché tra chi costruisce muri a difesa dei primi e chi soccorre gli ultimi, non c’è dubbio su chi sia coerente con i vangeli e chi no. Rileggersi la parabola del buon samaritano. E buone feste