E’ STATO IL VENTO. ANCORA MIMMO LUCANO ETERNO REO

Ignorantia legis non excusat ( l’ignoranza della legge non è ammessa) recita un antico brocardo latino. La legge si ha per conosciuta decorsi 15 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Da quel momento la linea di demarcazione fra lecito ed illecito e’ dato da un comportamento a favore o contra legem. Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace è stato raggiunto da un nuovo avviso di chiusura indagini. A suo carico stavolta la responsabilità di avere fatto predisporre per due immigrati non ancora in possesso del permesso di soggiorno, una madre e un bimbo di pochi mesi, l’ iscrizione all’anagrafe del comune e il conseguente rilascio della carta d’ identità. L’accusa, riguarderebbe proprio il rilascio dei documenti di identità e l’ iscrizione nelle liste dell’ anagrafe di persone non ancora in possesso del permesso di soggiorno. “Mi sembra tutto così assurdo, mi viene contestato un reato che avrei commesso nel settembre 2016 – spiega Lucano – per aver fatto due carte di identità a una donna eritrea e a suo figlio di pochi mesi che erano inseriti in un progetto di accoglienza al Cas a Riace”.( cfr. Il Fatto Quotidiano) Il sindaco dell’ accoglienza, così come ormai è universalmente riconosciuto, ha sottolineato come il suo sia stato un atto necessitato dalla esigenza del diritto alla salute che da ” fantasmi” i soggetti non avrebbero potuto avere. L’episodio giudiziale ha scatenato il sorgere delle solite fazioni. I pro ed i contro Lucano. E poi le strumentalizzazioni politiche della vicenda con destra e,sinistra a ragionare pro domo sua infischiandosene in realtà di Lucano, di Riace e della Calabria intera. Passerelle, proclami, secondo i migliori copioni del caso. Mi corre l’obbligo, ma anche l’esigenza, di fare alcune osservazioni: 1) dura lex sed lex.2) Mimmo Lucano ha fatto grandi cose per Riace e per una fetta di umanità che secondo il mondo e le ultime norme sulla sicurezza, non aveva diritto neppure di esistere. 3) parrebbe emergere dalle risultanze (ma e’un dato da appurare nelle sedi opportune) che egli abbia violato la legge , ritenendo le norme inique per le vite da salvare e da integrare. Anche De Magistris e Orlando all’ indomani dell’emanazione dei decreti sicurezza hanno provveduto a sollevare i loro stessi impiegati dall’ oneroso compito di porsi fuori dalla legge, firmando ordinanze che imponevano , comunque l’ iscrizione nei registri dell’anagrafe di soggetti privi di permesso di soggiorno che le farraginose norme dei decreti rendevano impossibile ottenere. 4) il reato ascritto a Lucano risalirebbe all’anno 2016.Se la signora eritrea all’epoca del fatto godeva del riconoscimento di esigenza di protezione internazionale, per il principio della irretroattività di una norma penale più sfavorevole, potrebbe non essere reato l’ iscrizione anagrafica e il conseguente rilascio di documento di identità. 5) Mimmo Lucano avrebbe fatto , comunque, quella che comunemente e’ denominata” disubbidienza civile” Egli, ove fosse ritenuto reato il suo comportamento, si sarebbe assunto l’onere di trasgredire le leggi ritenute inique. Cosi’ facendo si sarebbe consapevolmente collocato fuori dalla legalita’. La sua battaglia, nell’impotenza dell’Istituzione sarebbe comprensibile, ma per legge non giustificabile. “L’obiettivo di chi attua la disubbidienza civile è quello di evidenziare, mediante la propria disobbedienza, l’ingiustizia, a suo avviso palese, della norma di legge e le conseguenze che essa comporta. In seguito a un atto di disobbedienza civile, come per ogni violazione di legge, segue il relativo accertamento in sede penale; nell’ambito del processo, gli esponenti di questo tipo di lotta possono perciò proseguire la propria azione politica, denunciando pubblicamente i motivi per cui ritengono errata la legge che contestano. In ogni caso la disobbedienza civile non può considerarsi una motivazione attenuante o esimente rispetto alla sanzione penale, che deve necessariamente seguire l’avvenuta violazione di legge, fino all’eventuale cambiamento della legge stessa; ciò specialmente se si considera il rispetto della legge come istanza superiore a quella della coscienza dell’individuo”( cifr Wikipedia) Orbene:Mimmo Lucano avrebbe fatto disubbidienza civile in nome di Valori Elevatissimi: la Dignita’ Umana e il Diritto alla Salute inviolabili e imprescindibili secondo la nostra Costituzione. La Procura,dal suo canto, non poteva, ravvisando ipotesi di reato, non esercitare l’azione penale. In una Terra di Ndrina non posso e non voglio inneggiare ad una discrezione nell’applicazione della legge. Rispetto sempre per la magistratura . Ma emozionalmente, ancora una volta vicina a Mimmo Lucano. E non è presa di posizione ideologica come farebbe piacere a qualcuno cavalcarla. Ho criticato Lucano per alcune valutazioni politiche a parere mio non condivisibili. Ma mai l’uomo e la sua coerenza nel rispetto dei principi fondamentali della Costituzione. Egli dovrà affrontare il processo. Forte di una norma importante del nostro codice penale: l’art. 54 del codice penale ” Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé o altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.” E tutti noi, ove non riteniamo di esercitare, dichiarandolo ed assumendocene come lui la responsabilita’,la stessa disubbidienza civile, dobbiamo batterci per cambiare le norme inique. La Costituzione ci ha dato gli strumenti. Senza demonizzare la Magistratura che ha fatto solo il suo dovere. Queste sono le regole della democrazia e della liberta’.Oppure dichiariamoci tutti pronti alla disubbidienza civile e affrontiamone le conseguenze. Ma ululare alla luna non serve più a nessuno. Neppure a chi,secondo le fazioni, viene dipinto ora come lupo ora come pecora. E’ il Tempo delle scelte. Mimmo lo ha capito da sempre. E, per Riace occorre dire sempre che ” È Stato il Vento” che si traduce in colpa o merito secondo la prospettiva di cuore e mente di chi guarda, legge,opera, combatte…vince o perde.