PRENDERE IN BRACCIO IL BAMBINO DEL FUTURO
Un castello immerso nel verde più rigoglioso. Una donna molto anziana seduta su un dondolo antico anch’esso, dinanzi ad un camino acceso. La stanza era fredda in pietra possente. L’anziana cullava fra le braccia un bimbo neonato. Poi udì delle voci provenire dall’esterno.Mi affacciai alla finestra ogivale del magnifico maniero. Vidi davanti a me centinaia di uomini con la testa china e lo sguardo abbassato su piedi che procedevano arrancando,in catene. E tutto intorno era luce. Era un verde abbagliante. Stridente quella speranza cromatica con la sofferenza di quella marcia umana. Nel sogno cercai di reagire. Salì sul davanzale di quella finestra e cominciai ad inneggiare alla Libertà, all’Uguaglianza, alla Fraternità. Valori antichi , immanenti in ogni uomo, marchiati in ogni Costituzione democratica. Eppure, dimenticati.Nel frastuono del vivere quotidiano, seppelliti,omologati nella finzione del vivere liberi e felici. E quegli schiavi alzarono la testa.E gli aguzzini ebbero un fremito di paura,un guizzo fulmineo di puro terrore che passò nel loro sguardo. Perché le parole pesano. Le parole feriscono. Le parole divengono fiume in piena quando riescono ad attecchire in un terreno fertile. Riescono a scardinare catene, quando l’anelito al rinnovamento supera l’apatia della comoda rassegnazione. Decisi,nel sogno,di correre incontro a quella gente prigioniera delle proprie paure e dell’ignavia. E,mentre mi accingevo a farlo la donna anziana si alzò dal suo dondolo e mi disse:_Io sono il Passato…ho rughe di lotte e di silenzi…prendi in braccio questo bimbo. È il tempo Futuro. Piange come ogni neonato. Sta a te e a quegli uomini fuori, accudirlo e farne un Uomo o un carnefice. Il suo nutrimento sarà il suo destino. E sarà il tuo Presente ad esserne cibo. _ Presi quel bimbo fra le braccia e cominciai a nutrirlo di memoria…poi andai fra la gente che aveva divelto le catene. Il verde era più verde e la luce era intensa. Crescere quel bimbo era compito nostro…a quale prezzo lo avrebbe stabilito lui….” Non scomodate Freud. “Delirio da anno nuovo”,questa la diagnosi.
