PARAGONE FUORI DAL M5S: ‘ESPULSO DAL NULLA’

PARAGONE FUORI DAL M5S: ‘ESPULSO DAL NULLA’

Vallo a sapere che succede veramente in casa 5stelle.Certo è che se non siamo alla resa dei conti, è qualcosa che le somiglia molto. C’è chi passa al ‘nemico’ con totale nonchalance, chi sbatte la porta e poi siede nel ‘misto’ e chi, perché dissente, viene cacciato dai ‘probiviri’.Ieri è toccato a Paragone da tempo sempre contro.Contro l’alleanza col Pd, contro il capo politico, contro la manovra. Tanto per citare alcuni suoi NO. I più discussi e criticati dal MoVImento. L’ultimo vero ‘grillino’ lo definisce qualcuno.L’ultimo antisistema che non si adegua e combatte con determinazione i cambiamenti dei pentastellati. Sarà. Ma non convince.Come la sua militanza grillina, dopo il suo ‘ingombrante’ passato in camicia verde.In pochi si stupirebbero se ora “espulso dal nulla”, questo il suo commento dopo la notifica dei probiviri,tornasse a ‘casa’. Un’espulsione annunciata. Nessuna sorpresa. A sorprendere semmai i tempi della decisione. Rimandati troppo a lungo. Quando erano più che evidenti i ripetuti e malcelati maldipancia del senatore.‘Ma se ci definisci il “nulla”, come si legge, perché rimanevi nel “nulla” prima di essere espulso’? gli domanda Nicola Morra dal suo profilo Facebook.‘Abbiamo tanti, tanti problemi, e sapessi quanta xxxxx abbiamo dovuto ingoiare, ho dovuto ingoiare, in questi anni. Se però vuoi essere parte di un gruppo, devi anche accettare le decisioni che ti vedono contrario, operando al fine di convincere gli altri degli errori che si vanno facendo. Certo, fin quando la tua soggettività, la tua coscienza, te lo consentono.Ma allora te ne vai da te, reputando che si sia conclusa un’esperienza di condivisione, di fratellanza.Se ti fai espellere e definisci i tuoi vecchi amici e compagni il “nulla”, non fai onore anche al tuo recente passato, alla tua intelligenza, a milioni di persone che quanto te, e forse ben più di te, c’hanno creduto e ci credono ancora’, scrive il presidente della Commissione Antimafia. Se mi cacciano ricorrerò al giudice, ha minacciato qualche giorno fa Paragone. Quando sentiva già il fiato dei ‘probiviri’ sul collo. Fiato o lezzo poco importa. Il senatore è fuori. Cacciato. Espulso dal “nulla”, ribatte lui.Espulso da un MoVImento che non esiste più, incalza con forza. E se lo dice lui, il pontiere dell’alleanza gialloverde, perché non credergli. Certo è checon questa espulsione si assottigliano i numeri dei 5 Stelle al Senato.Solo il mese scorso tre senatori Ugo Grassi, Francesco Urraro e Stefano Lucidi sono passati alla Lega.La situazione a Palazzo Madama è quindi sempre più precaria e nelle prossime settimane non si escludono altri addii nelle file pentastellate. Molti sentono già odore di elezioni nell’aria.Finalmente li mandiamo a casa questi incompetenti abbullonati alle poltrone, dicono quanti siedono sulla riva sul fiume. In attesa della disgregazione totale. Ma sì torniamo al voto e facciamola finita.Facciamo decidere al popolo da chi vuole essere comandato. E meglio ancora ‘liberato’. Basta chiacchiere, facciamo parlare i fatti,dicono i nostalgici delle urne a prescindere. Quelli che pensano che con ‘gli altri’ tutto sarà diverso, più bello e più giusto.E perché no, ‘sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno …tutti quanti stiamo già aspettando’come cantava Dalla in una delle sue canzoni sempre attuale. Peccato per chi ci aveva creduto. E che oggi tocca con mano che dal fango è pressoché impossibile uscirne puliti