40 ANNI FA L’OMICIDIO DI PIERSANTI MATTARELLA. LA COMMEMORAZIONE A PALERMO
Un omicidio ancora per certi versi senza risposte, quello di Piersanti Mattarella, ucciso il 6 gennaio di 40 anni fa. Si conoscono i nomi dei mandanti (i più importanti boss di Cosa nostra) ma non del killer che materialmente sparò e uccise l’allora trentottenne governatore della Sicilia davanti agli occhi della moglie. Una ferita ancora aperta.Alla quale tuttavia ‘è ancora possibile tentare di dare un nome e un volto al killer di Piersanti Mattarella’,ha detto oggi Antonino Di Matteo del CSm, in occasione del quarantesimo anniversario dell’agguato mortale. Del quale oggi a Palermo si è tenuta una solenne commemorazione. Alle 9 di stamattina, a Palermo,in via Libertà, luogo dell’eccidio, sono state deposte cinque corone di fiori(una a nome del governo) accanto alla lapide commemorativa. Presenti i familiari, tra cui il Capo dello Stato, i figli e i nipoti di Mattarella. Presenti anche le massime cariche istituzionali siciliane: il presidente della Regione Nello Musumeci, Gianfranco Miccichè, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e il ministro del Sud, Giuseppe Provenzano. La mafia che ha voluto uccidere Piersanti Mattarella non ha vinto, eppure non ha nemmeno perso perché quella riforma profonda delle istituzioni che Mattarella voleva realizzare in Sicilia, e di cui c’è bisogno in tutto il Paese, è un lavoro che ancora deve essere portato a compimento: le ragioni per cui è stato ucciso sono ancora attuali’, queste le parole del ministro. Il corteo si è poi spostato all’ingresso del Giardino Inglese che è stato intitolato a Piersanti Mattarella.‘Questa intitolazione,ha Leoluca Orlando aprendo la cerimonia,serve a fare memoria e conferma l’ammirazione per Piersanti Mattarella. Il parco è in via Libertà dove Piersanti ha vissuto ed è stato ucciso ed è delimitato dal viale Carlo Alberto Dalla Chiesa: è un monito che vale per oggi e per domani”. Sono in molti oggi a ricordare la figura di Mattarella come politico onesto e rigoroso.‘Per noi tutti, a dispetto del tempo trascorso, resta un esempio attuale di impegno politico,ha dichiarato Maria Falcone, sorella di Giovanni e presidente della Fondazione intitolata al giudice ucciso nel’92. Un esempio di impegno politico. Di determinazione e coraggio. Che ha pagato con la vita la volontà di voler fermare lo strapotere mafioso.
