AL CIELO DI ROMA HO AFFIDATO SOGNI E PROPOSITI
Nel periodo natalizio in Puglia non mi è certo mancata la vista del mare. Anzi, l’ho visto tutti i giorni anche più volte: due delle tre opzioni di strada per andare da Terlizzi all’ospedale di Bari corrono parallele alla spiaggia.Ma non è stato mai possibile fermarmi almeno qualche minuto a guardare il mare.Pur passandoci davanti ogni giorno, quest’anno non ho potuto compiere quello che ormai è diventato il mio rituale propiziatorio di fine anno: andare da sola in spiaggia il 24 o il 31 dicembre, fissare un punto all’orizzonte, chiudere gli occhi, far naufragare lontano i cattivi pensieri, rubare col viso raggi tiepidi di sole, affidare al mare sogni e propositi e così ritrovare la carica per un nuovo anno.Tutto questo mi è mancato. Per questo oggi, rientrata a Roma con un giorno di anticipo rispetto alla ripresa in ufficio, pronta già domani a ripartire per lavoro, mi sono concessa una lunghissima passeggiata per le vie del centro, senza una meta, alla ricerca solo di un po’ di bellezza. Ho fatto un giro lunghissimo, percorrendo vicoli che non facevo da tempo, scoprendone di nuovi. Oggi il cielo era incredibilmente bello, proprio azzurro Roma, la temperatura perfetta per camminare. Ogni tanto mi fermavo a fissare le geometrie dei tetti sulla volta del cielo. Così perfette che certi palazzi sembrano essere stati disegnati con la squadra per aria. Pazzesco.La batteria del telefono fa fatica a stare dietro a tutti gli scorci da catturare. Ti lasci alle spalle un monumento per sfuggire alla folla, percorri una strada apparentemente anonima e subito dopo ti imbatti in un’edicola, una colonna, una citazione, un pezzo di storia. Coppedé, Quirinale, Fontana di Trevi, Piazza di Spagna, Largo Chigi, Pantheon, Castel Sant’Angelo, Bambin Gesù, Piazza Navova, Campo dei Fiori, Trastevere ambo i lati, Ara Pacis, Piazza Venezia. Tra ponti, obelischi, statue, fontane, madonne, dei, Pasquini, lupe. Roma è una città complessa senza dubbio.Ma solo Roma può supplire all’assenza del mare e far bene all’anima in certi momenti.Così spesso mi sono fermata a fissare il cielo come fosse il mare. Ogni tanto chiudevo gli occhi per far naufragare lontano i pensieri e rubare col viso i raggi tiepiedi di sole.Al cielo di Roma ho affidato sogni e propositi. Per ricominciare.
