LA DEMAGOGIA NELLA FALSA EQUIVALENZA TRA USA E IRAN

LA DEMAGOGIA NELLA FALSA EQUIVALENZA TRA USA E IRAN

C’è come al solito un po’ di demagogia nella falsa equivalenza tra USA e Iran, connessa alla narrativa dell’Iraq come campo di battaglia (non ho capito, Iran doveva vendicarsi su truppe stanziate in Florida? Sveglia eh, mi raccomando). Chiariamo una cosa banale: non c’è nessuna equivalenza, anche in termini di violazione della sovranità. Gli Usa hanno assassinato Suleimani, insieme ad un alto ufficiale iracheno (Al Muhandis, vicecapo di una istituzione affiliata allo Stato) e tre giorni prima ucciso 25 membri delle stesse PMU (che sono sempre legittimi attori iracheni, piaccia o meno) in territorio iracheno. L’Iran ha condotto per adesso una rappresaglia limitata, direi quasi simbolica, ma soprattutto lo ha fatto informando tempestivamente il governo iracheno, per quanto precario esso possa essere. C’è una differenza ed è la stessa che passa tra minacciare o implementare ritorsioni proporzionate, su obiettivi militari, e minacciarne di “sproporzionate” e su obiettivi che se colpiti configurerebbero un crimine di guerra. Anche al di là di essere truppe di un paese che dista 10mila km dall’Iraq, alle quali il parlamento iracheno, fino a prova contraria sovrano, ha chiesto di andarsene. E più in generale, come utile premessa cognitiva quando parlate di queste cose, chiedetevi sempre cosa accadrebbe se tutto questo succedesse in Canada o in Messico, anziché in Iraq.