LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE, COME LA SATIRA NON SONO UN BONUS, MA UN DIRITTO

LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE, COME LA SATIRA NON SONO UN BONUS, MA UN DIRITTO

Succede che l’attrice Nellina Laganà, prima di andarsene, pubblica un post dove definisce “Un verme nel formaggio” Matteo Salvini in visita ad un caseificio durante la campagna elettorale in Emilia Romagna. Un commento forte, senza dubbio, ma se ci pensiamo bene (in nome di quella stessa libertà di pensiero che i leghisti, per primi, rivendicano ad ogni loro offesa), la satira non è mai stata più leggera, anzi… Succede appunto che Nellina lascia questa nostra terra, e così fioccano commenti come: “I vermi ora li hai tu… era meglio che stavi zitta”; “Morta rivoltandosi nel suo livore”; “L’arroganza l’ha premiata… andata!”; “Quando la cattiveria viene ripagata.”. E anche di peggio. Molto peggio. Queste, sono le stesse persone che minacciano tutt’oggi di morte la mia amica Giulia Bridget Bodo per aver scritto, una settimana fa, un post su Buonanno, sottolineando semplicemente come una persona che non è mai piaciuta dovrebbe continuare a non piacere anche da defunta. Una normale e sincera verità. Sono le stesse persone che chiedono rispetto, facendo la morale, ma poi riversano senza pensarci un attimo insulti, odio, intolleranza e prese di giro verso una persona defunta. Ecco, io da tutto questo vorrei prendere le distanze, senza fare il bigotto.Vorrei ricordare che la libertà di espressione, così come la satira, non sono un bonus da utilizzare quando più fa comodo, ma una scelta e un diritto che non deve mai ledere il più fragile, il buono, l’indifeso, bensì il potente o cattivo di turno.Nessuna giustificazione, sia chiaro, ma forse è il caso di capire da che parte si è scelto di stare, e con chi. Assumendosi le responsabilità del proprio odiare. Un abbraccio a Nellina Laganà. E al suo diritto di essere schifata davanti allo schifo di questi tempi bui. PS: un pensiero anche per Massimiliano Gabrielli, in arte MassyDiablo, compagno carrozzato scomparso troppo presto. Lui, ogni giorno, ci ha insegnato quanto sia liberatorio raccontare i propri e altrui disagi con il black humor, in modo paritario, senza vittimismi.