IL PRESUNTO GIALLO DEL CELIBATO

IL PRESUNTO GIALLO DEL CELIBATO

Poiché non è ancora noto il testo sul celibato dei preti inviato dal “Papa emeritus”, come Ratzinger si auto definisce nella sua carta intestata,  al Cardinale Sarah autorizzandone, sostiene quest’ultimo, la pubblicazione su un libro che dovrebbe (avrebbe dovuto) recare in copertina nomi e foto dei due alti prelati, non si comprende bene quanto vi sia di gossip mediatico su questo presunto “giallo” e quanto di vero sulla “spaccatura della Chiesa cattolica” di cui si legge nei titoli di  giornale.  Di concreto, sul tema del celibato, c’è la richiesta di un gruppo di vescovi nel recente sinodo sull’Amazzonia, di autorizzare l’ordinazione sacerdotale in caso di necessità per alcuni “diaconi permanenti sposati” e la definizione data da Francesco del celibato ecclesiastico come “dono alla Chiesa” accanto peraltro a una  dichiarata contrarietà al matrimonio dei chierici prima del diaconato. Ma c’è soprattutto – e non da ieri –  una feroce opposizione del tradizionalismo cattolico alle novità teologiche e pastorali dell’attuale pontificato, opposizione che fa notoriamente riferimento ad ambedue i protagonisti della vicenda. E se il Papa “emeritus”, incaricando il suo segretario, l’arcivescovo Georg Gänswein, di chiedere la rimozione della doppia firma dal libro, sembra oggi (tardivamente) pentito di avere contribuito ad alimentare la “fronda” curiale, il cardinale guineiano, prefetto della Congregazione del Culto Divino, interviene perfino su twitter  tutt’altro che preoccupato di tanta (inattesa?) pubblicità.