NON SMETTETE MAI DI GUARDARE IL CIELO

«Non smettete mai di guardare il cielo».La mia professoressa di Lettere alle medie ce lo ripeteva spesso. Cresciuta in campagna, in Sicilia, era arrivata a Roma, aveva insegnato in scuole senza nome nelle borgate (“Scuola media statale n. X”) ed era finita in pieno centro a combattere l’indolenza di ragazzini abituati a tutto, perfino a una scuola costruita all’interno dei Mercati Traianei.Ci portava molto in giro, in mattinate invernali limpide e luminose come quella di oggi, e ci diceva sempre di guardare in alto, di ammirare la nostra città con gli occhi degli stranieri che da secoli restavano a bocca aperta.«Non dimenticatevi mai la fortuna che avete avuto a nascere qui. Questa luce, questo cielo, questi colori, le cose che vi circondano, non ci sono dappertutto». Mai dimenticato. E sarà questo inverno limpido come pochi, sarà la mia prima – benché temporanea – residenza in Centro, ma ci sto pensando tantissimo, in queste settimane.