“SE PENSANO DI FERMARCI COSÌ”. E SALVINI BULLIZZÒ LA SARDINA DISLESSICA
Non ci sta Sergio Echamanov a farsi ridicolizzare da un leader politicoche aumenta il suo consenso sputando veleno contro tutto e tutti. Per poi, dopo aver lanciato il sasso, nascondere la mano. Sergio è uno di quei giovani che non ama la politica dell’insulto,degli slogan urlati, dell’odio verso il diverso. Come migliaia di suoi coetaneisi è scoperto ‘Sardina’ per tornare a navigare in mare aperto.Dove far fluttuare idee e proposte per ridare alla politica linguaggi e orientamenti tendenti alla sobrietà alla legalità alla inclusività. Valori questi ultimi ormai desueti. Da sbeffeggiare e ridicolizzare al pari di chi li invoca e ancor più li utilizza. Sergio durante il flash moba San Pietro in Casale, concomitante al comizio di Salvini,sale sul palco per dire la sua. Si accalora, si emozionae mentre parla ogni tanto incespica su qualche parola. Perdere il filo, per poi ritrovarlo dopo qualche istante, è unfatto normale per un dislessico come lui. Fatto che lo ha reso vulnerabile quando sedeva sui banchi di scuola. Quando i compagni gli facevano il verso per poi ridere di lui.Sberleffi che Sergio si è lasciato alle spallecon la crescita e l’indipendenza economica raggiunta con un lavoro di rappresentante porta a porta. Sberleffi che ora tornano e che bruciano più di prima. Perché ametterlo alla gogna stavolta non è il bulletto della classe ma quel leader politico contro il quale lottano le Sardine come lui. Matteo Salvini, nel maldestro tentativo di neutralizzare quei fastidiosi pesciolini non trova di meglio che metterein rete un video con al centro Sergio nel momento in cui fatica a ritrovare quel filo.Un video chiaramente manipolato per ridicolizzare un ragazzo in difficoltà.‘Guardate la carica e la grinta che avevano pesciolini e sinistri poco fa a San Pietro in Casale. Se pensano di fermarci così… abbiamo già vinto!, commenta a margine.Innescando una serie infinita di commenti beceri dei suoi supporter. ‘Mi sento orgoglioso del mio imbarazzo,non avevo preparato nulla, nemmeno il discorso, perché volevo essere me stesso. Ha giocato più l’emozione. Credo in una politica che non brutalizzi l’umano, ma che renda libero ogni essere umano di essere ciò che è’,replica la giovane sardina.Annunciando che querelerà il leader leghista. ‘L’unica cosa che mi ha tolto è la serenità sul lavoro’, aggiunge il ragazzo. Non sarà più la stessa cosa per lui bussare alla porta dei clienti senza subire sguardi o sorrisetti maliziosi, dopo quel gran can can sui social. A solidarizzare con Sergio molti esponenti politici che parlano di cyberbullismo.Un fatto ancor più grave perché messo in atto da un uomo delle istituzioni
