CYBERCRIME: LA GUERRA INFORMATICA RENDE PIÙ DEL NARCOTRAFFICO

CYBERCRIME: LA GUERRA INFORMATICA RENDE PIÙ DEL NARCOTRAFFICO

Il cybercrime costa 8 milioni di dollari per ogni azienda italiana. la guerra informatica è più redditizia del narcotraffico. E ora arriva Ursnif, il nuovo malware per rubare dai conti online I danni del cybercrime in Italia sono occultati principalmente da chi li subisce, a cominciare dalle banche. Viene calcolato in 8 milioni di dollari per ogni singola azienda (13 milioni la media mondiale) il costo medio annuo relativo alle violazioni della sicurezza informatica, quasi il 20% in più rispetto allo scorso anno, secondo il nono studio annuale di Accenture Security sui costi del cybercrime. Togliere impiegati dagli sportelli e incrementare la gestione online dei conti bancari espone sempre più clienti al rischio d’indesiderati attacchi digitali. L’ultima minaccia in ordine di tempo si chiama Ursnif, è un malware tramite cui un ladro digitale può accedere, attraverso l’home banking, ai conti correnti degli utenti che inconsapevolmente lo installano sul loro personal computer. Lo ha reso noto il Cert-Pa (Computer Emergency Response Team Pubblica Amministrazione), che opera all’interno dell’Agenzia per l’Italia digitale. Il trojan bancario Ursnif arriva tramite email-truffa legate a false sentenze legali per inserire il codice malevolo nel vostro pc. L’italiano dei messaggi è zoppicante e questo fa pensare a un’organizzazione internazinale di cybercrime e l’oggetto dell’e-mail è simile alla notifica di un atto pubblico. All’interno vi è un link, non apritelo, che ha come scopo di farvi scaricare il codice ed eseguirlo. Anche le Pec sono inondate da questo tipo di email con false sentenze legali e corrono il rischio di essere infettate. Il consiglio è di verificare sempre sul web l’indirizzo email del mittente in caso di comunicazioni da sconosciuti. Secondo il Cefriel, centro di innovazione digitale fondato nel 1988 dal Politecnico di Milano, entro il 2021 i danni prodotti nel mondo dal cybercrime raggiungeranno i 6 trilioni di dollari. S’, trilioni. Un giro di denaro da far impallidire i profitti realizzati con il narcotraffico. Il tempo medio di individuazione dell’infrazione informatica è tra i 146 e i 469 giorni, un periodo di quasi 15 mesi tra quando gli hacker s’inseriscono in un sistema e sono liberi di agire prima che vengano prese contromisure. Dalla ricerca di Accenture Security citata in apertura solo il 32% delle aziende italiane consultate prende contromisure per fermare gli attacchi alla sicurezza informatica. Gli studi dimostrano che l’unico mezzo reale di contrasto al cybercrime è la prevenzione, il costante aggiornamento dei sistemi. Ma per realizzarlo è necessaria, prima ancora della tecnica, la trasparenza sui dati reali del fenomeno, per consentire agli utenti di prendere le proprie decisioni sulla protezione dei propri dati e risparmi in base alla capacità di un’azienda di essere competitiva sul piano della sicurezza.