MASSIMO GILETTI: ” L’AZIENDA DI FAMIGLIA VA AVANTI, ANCHE SE PAPA’ NON C’E’ PIU’ “
‘ A papà lo avevo promesso quando era in vita. E l’ho ripetuto anche durante la cerimonia funebre: la Giletti Spa andrà avanti anche senza di lui. Ce ne occuperemo io e i miei fratelli, Emanuele e Maurizio’ . Lo dice con orgoglio, misto a commozione, Massimo Giletti. Suo Papà Emilio non c’è più. Se n’è andato il quattro gennaio scorso per un aneurisma cerebrale, dopo esser stato ricoverato d’urgenza alla fine dell’anno all’ospedale di Novara. Aveva novant’anni, il padre del popolare conduttore de la sette, trascorsi tra le gare automobilistiche e la sua industria tessile fondata dal bisnonno Anselmo cento trentasei anni fa. Anche la sera prima del ricovero era nella sua fabbrica a lavorare, come ricorda Massimo. ‘ Lo chiamai al telefonino alle nove e gli chiesi dove fosse. Lui mi rispose di aver dovuto sistemare delle cose per alcuni clienti prima delle feste di Natale. Lo rimproverai, perchè era sabato e invece di riposarsi , stare con la mamma, lavorava. Ma papà era fatto così. Faceva parte di quella generazione di capitani d’industria che aveva dedicato tutta la vita alla sua creatura, fino all’ultimo. Con amore, con passione, per l’azienda e per i suoi dipendenti. Sa che al funerale c’erano tutti i suoi operai, i vigili del fuoco aziendali, gli abitanti di Ponzone Trivero, in provincia di Biella, il Paese in cui era nato? La chiesa era stracolma. C’erano anche tantissime autorità. Urbano Cairo, propietario de La sette e di Cairo editore, mi ha abbracciato commosso dicendomi di quanto fosse amato il mio papà’.
