TRE STORIE PER LE SARDINE. CON UNA MORALE TUTTA POLITICA

Veramente volevo scrivere una lettera aperta alle sardine, non soltanto a Mattia o a Giulia o agli altri due, a tutte le sardine, a tutte le sardine di tutta Italia. Ma a chi avrei dovuto indirizzarla? E poi una lettera aperta è troppo formale, troppo asettica. Allora ho indossato abiti più casual, più a me congeniali, quelli dello story teller, del menestrello, del cantastorie. Avevo da dir loro tante cose, anche molto importanti in questo momento per loro importantissimo, un momento in cui sono chiamate a decidere del loro futuro, del loro assetto di domani.Ma non voglio dare consigli, non ne hanno bisogno, solo qualche spunto qua e là.La storia, per questo, si presta meglio che la lettera aperta.Sono tre storie, una di dominio pubblico e due più private. Il mio direttore di testata mi direbbe che, come al solito, mi guardo l’ombelico, ed io, come al solito gli risponderei che “ogni dipintor dipigne se stesso”, basta che in quel se stesso ci si possano vedere i colori e le cromie di molti, colori e cromie fisici e anche dell’anima. C’era un volta ed ora c’è appena, un movimento che voleva fare grandi cose. Il suo simbolo non era tutto il cielo, ma solo un parte, solo 5 stelle. E’ vero ogni stella faceva riferimento ad un grande problema: acqua pubblica, ambiente, mobilità sostenibile, sviluppo e connettività. Argomenti importanti, ma molti altrettanto importanti e forse di più, erano quelli dimenticati, altre stelle, forse, dovevano essere prese in considerazione. Ma la cosa più strana, in un rifiuto categorico di ogni ideologia, in un dichiararsi post-ideologici tout-court, era l’affermazione di non essere “né di destra, né di sinistra”.Forse in questo era insita la loro dissoluzione. I tritoni e le sirene non esistono, o si è carne o si è pesce! Non è possibile essere una creatura mitologica!Poi il fondare una ascesa in una offesa! Il “Vaffanculo” veniva sdoganato come saluto di ingresso nella politica. Anzi, quale politica? Meglio dire nella più becera ed urlata “antipolitica”, quella con la bava e la schiuma alla bocca. Le presunzioni di “democrazia diretta” , diretta si, ma da una società privata di informatica e da un comico con qualche centinaio di interazioni.Ed il guazzabuglio di adepti!Non tutti i pentastellati sono terrapiattistiNon tutti i grillini sono no vaxNon tutti i pentastellati credono nelle scie chimicheNon tutti i grillini credono ai microship sotto pelle,ai complotti ovunque, ai rettiliani, alle sirene .No, non è così, sarebbe ingiusto affermarlo.Ma tutti i terrapiattisti, i no vax, i credenti nelle scie chimiche, nei microscip sotto pelle, nei rettiliani e nelle sirene sono grillini.E le “Sardine”?Le loro prime stelle, si fa per dire, erano sei, derivate direttamente dall’acronimo del loro nome: Solidarietà, Accoglienza, Rispetto, Diritti, Inclusione, Non Violenza, Antifascismo e da queste: No al Sovranismo, no al Populismo, no all’ Antipolitica, no allo Sciovinismo, no all’Intolleranza.Forse dobbiamo intenderci sul concetto di sinistra e destra, ma è evidente che queste idee sono autenticamente di sinistra, di sinistra senza se e senza ma.Le Sardine sono di sinistra, sono autenticamente di parte e fanno Politica.Qui pars non sta per partito e Politica è quella alta che deriva da Polis. Storia n.2I RAGAZZI DI LORENZO E DI FELICE. Tutti conoscono la storia dei ragazzi di Barbiana e di Don Milani ed allora vi parlerò di una storia più vicina al mio ombelico.C’era una volta nel mio paese un prete che si chiamava Felice, c’erano una volta i suoi ragazzi e ci sono ancora cinquant’anni dopo.Era un grande educatore, con lui decine e decine di ragazzi avevano riscoperto l’impegno, la solidarietà, la voglia di lotta in un futuro diverso e migliore, l’esserci comunque, l’I Care senza ombra di dubbio.Poi i ragazzi crescono e si impegnano in politica, alcuni entrano nei partiti tradizionali di allora PCI, PSI, anche sinistra DC, altri entrano nella Caritas, nella Pro Loco, nella Bocciofila, nel Calcit, nell’Avis, nelle Associazioni Sportive, nella Filarmonica. Alcuni diventano consiglieri comunali nel loro paese, uno di loro diventerà anche sindaco.Ma le loro idee erano comuni, loro erano lievito ovunque si trovassero. E se il risultato può essere stato a volte insufficiente è dipeso sicuramente dagli asfittici ed oppressivi apparati delle associazioni nei quali si sono impegnati. Il mio paese è piccolo, poco più di diecimila abitanti, ma qualcosa quei ragazzi devono aver combinato se, ancora oggi, è considerato fra i meglio amministrati della mia terra, il Valdarno.E le Sardine?Le sardine non devono fondare nessun partito, ciò che ci si aspetta da loro è fecondare le piazze, riempirle di idee e di impegno. Poi a livello personale le sardine si impegneranno ovunque, fatti salvi organizzazioni e partiti assolutamente opposti al loro pensiero. E’ chiaro che una sardina, nell’urna non potrebbe mai votare un partito populista, intollerante, razzista e fascista. C’era una volta un gruppo su Facebook, un gruppo numerosissimo, 120.000 iscritti, ora non c’è più, è stato hackerato. Il gruppo era nato per portare in parlamento una proposta di legge di iniziativa popolare. Attraverso i suoi gruppi periferici ed i suoi referenti era sceso nelle piazze e in tutti i comuni d’Italia per la raccolta delle firme. La proposta di legge popolare raccolse 120.00 firme, non gli stessi degli iscritti anche se il numero corrispondeva, in un tempo in cui ne bastavano 50.000. Andammo con il mio furgone a portare i cartoni dei moduli firmati alla Camera dei deputati. Il Presidente, non era colpa mia se era Fini, ci disse che questa era la prima legge autenticamente popolare della storia della repubblica, non avendo alle spalle nessun partito, nessuna organizzazione, nessun movimento politico.La proposta prevedeva l’adeguamento degli emolumenti dei Parlamentari alla media europea. C’era una volta un gruppo, ora non c’è più, ma c’è ancora una proposta di legge giacente nei cassetti della Camera. La legge è la C.5105.https://storia.camera.it/documenti/progetti-legge/20120329-5105-proposta-legge-d-iniziativa-popolareE le sardine?Mi fu chiesto di trasformare il gruppo in Partito o in Movimento, ancora il 5S non esisteva. Declinai, la legge aveva raccolto intorno a sè persone di destra e di sinistra, anche gli amministrtori erano di entrambi gli schieramenti. Adeguare gli stipendi dei politici andava bene a tutti, ma quando avremmo parlato di emigrazione? Non ne facemmo niente. Le sardine devono fare altrettanto anche se le idee sono molto più omogenee al loro interno Morale della favola, anzi delle tre storie. Stiano il più possibile le Sardine lontane dal formare un partito, lascino perdere congressi e stiano attente pure alle assemblee. La struttura, la burocrazia uccidono spesso le idee. Siano una cosa liquida come lo sono state fino ad ora, liquide in un liquido. Prendano con le molle anche il crowdfunding, un termine edulcorato per definire una normale raccolta di quattrini.Il vostro compito è fare da lievito ovunque, trasmettere le vostre idee e il vostro impegno nella comunità nella quale vi trovate a nuotare. Le vostre evoluzioni argentee sono quanto di più la società si possa aspettare. Il vostro riempire le piazze è il fine.Forse “Movimento” può essere il vostro appellativo, anche se molto brutto per i precedenti, per chi se ne è appropriato fino ad ora, ma bellissimo se si fa riferimento solo al sostantivo che deriva dal verbo muovere. Si vedono allora le vostre acrobazie nelle profondità dell’anima, il vostro scivolare leggero nel banco. Eppure non è facile per chi, come me, abita in una terra lontano dal mare assaporare appieno il vostro movimento, forse sono più avvezzo alle evoluzioni degli storni al tramonto, anche se mi viene da pensare che sardine e storni abbiano lo stesso coreografo.