L’EQUIVOCO MIHAJLOVIC E UN ENDORSEMENT TRA VERI UOMINI, PURE UN PO’ FASCI

L’EQUIVOCO MIHAJLOVIC E UN ENDORSEMENT TRA VERI UOMINI, PURE UN PO’ FASCI

C’è un difetto di fondo nella valutazione che su Twitter molti cittadini inferociti hanno fatto sulla Tigre Sinisa Mihajlovic. Il suo endorsement è legittimo, vale in qualità se non in quantità quello di Velasco: certo uno guida i rossoblu e l’altro è un coach pensionato. Ma ci sta tutto. Quello che lascia interdetti – a parte la volgarità inumana di certe posizioni prese dai detrattori su Twitter – è che ci sia qualcuno che si stupisca. A Bologna, poi. Mihajlovic è un uomo di destra profonda e, anche, se mi concedete, leggermente nauseante. La prova provata? Bastano le panzane sugli studi fatti in tempi Titini, che avrebbero escluso il diario di Anna Frank a vantaggio dei genii loci come Ivo Andric. SM disse in conferenza stampa: “non ho letto i giornali, chi è Anna Frank?”. Ma dai. Be’, Che cosa credevate: che oggi in tempo di elezioni SM sarebbe stato zitto? Ma se lui è il babau fascista dei Mister Italiani. Credevate per caso che amasse Bonaccini? Che fosse un movimentista pentastellato? Certo, lo stupore da parte delle anime pure nasce dal fatto che di SM abbiamo, da settembre 2019, un’altra immagine, cantata dalla stampa colta e popolare. Dall’affetto della gente. L’immagine del malato che lotta coi denti e addirittura sul campo di serie A contro un male spietato. Questa chanson de geste ha occultato il resto. Ci ha affratellati in un abbraccio umano troppo umano con un signore decisamente poco abbracciabile anche per il suo carattere notoriamente indomito e spigoloso. Ducesco quasi. Sciocchi quelli che lo hanno portato sulla panca della rossa Bologna? Ma no, pragmatici: forse pensavano che magari un fascista allena meglio di un dem. Perché manganella i giocatori brocchi.