SE FACCIAMO DEL MALE AGLI ANIMALI, LO FACCIAMO A NOI STESSI

SE FACCIAMO DEL MALE AGLI ANIMALI, LO FACCIAMO A NOI STESSI

Sto pensando che ognuno, anche con i colori diversi della propria personale vita, si porta però nello sguardo una Storia generale, atavica, arcaica, precedente di molto quello stesso sguardo. Voglio dire che lo sguardo di un europeo sarà sempre più vissuto, più disincantato, più smagato di quello di un americano, per esempio. Noi veniamo da lontano, dal ceppo indoeuropeo, che è addirittura preistorico. E volete che il nostro sguardo non porti in sè tutto questo tempo? L’americano è giovane, l’America, poi, esiste dal 1700. E lo sguardo degli americani a me sembra sempre più infantile, più ingenuo. Giocano. L’aspetto più positivo di questo fatto è la loro disponibilità. Saranno sempre più pronti di un francese o un inglese alla confidenza, alla simpatia anche immediata. L’aspetto negativo è che giocano sempre. Anche quando volendo portare, come dicono loro, la democrazia per il mondo, buttano bombe su innocenti, giocano coi ruoli della guerra, con le divise, le bandiere, giocano al gioco della guerra, comprando armi e sparando con la stessa facilità con cui noi beviamo caffè. Anche se va detto che un neworkese non sarà mai come un texano. Per questo, facendo un salto mortale da un argomento ad un altro, io amo gli animali. Anche per questo, per quello che hanno nei loro occhi. Perché ciò che loro hanno conservato nei loro occhi, noi lo perdiamo dalla fanciullezza in poi. Il nostro sguardo si contamina, nel migliore dei casi, di età , ma anche di stress, di male, di stanchezza, di dolori, di violenza, di odio. Difficile vedere in giro sguardi positivi, sorridenti, incontaminati e forti sui visi della gente soprattutto non più giovane. Lo sguardo degli animali, invece, ci parla, per tutta la loro vita, fino a che non muoiono , in modo ancora intatto, puro, della storia del mondo, della scintilla della vita da cui ha preso origine tutto. Conservano quella scintilla nei loro occhi, gli animali, i più grandi testimoni ancora esistenti della sacralità della vita. E se facciamo del male a loro lo facciamo a noi stessi