NÉ PUTTANATA (“1917”) NÉ CAPOLAVORO (“FIGLI”)

NÉ PUTTANATA (“1917”) NÉ CAPOLAVORO (“FIGLI”)

Ieri, giovedì 23 gennaio, sono usciti due film che invito comunque a vedere: “1917” di Sam Mendes e “Figli” di Mattia Torre /Giuseppe Bonito. Su entrambi s’è sviluppato, in chiavi diverse, un vivace dibattito tra critici e criticoni, anche sui social, Facebook incluso. “1917” sarebbe più o meno una puttanata, un esercizio di stile astruso e irragionevole (la faccenda del piano sequenza che tale non è), che non emoziona neanche un po’, addirittura una specie di videogioco. Boh! “Figli”, al contrario, sarebbe un capolavoro assoluto, il film italiano che rivoluziona il linguaggio e svela un mondo dai tratti universali; però qualcuno ha scritto, mi pare Pedro Armocida, che solo chi ha figli può capirlo davvero. Mah! Diciamo che io mi situo nel mezzo, in entrambi i casi. Mi sembrano due film interessanti, in buona misura riusciti, comunque da vedere con animo libero da pregiudizi: stroncature o ditirambi che siano.Qui sotto quanto ho scritto in questi giorni attorno a “1917” e “Figli”, per chi fosse interessato al mio parere di critico mediano.https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1051371135226515&id=100010609148406https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1050938151936480&id=100010609148406