RAI 3, IANNACCONE CI MOSTRA STORIE VERE E TRAGICHE, NIENTE APPARENZA
DI CLAUDIA SABALe storie vere non sono quelle che incontriamo sui social.Quelle che mostrano il meglio di una persona.Storie per bene, di persone che ogni mattina sanno già come impiegare il loro tempo.Persone che dalla vita hanno avuto e hanno tutto, che scendono, prendono l’auto parcheggiata in garage, e raggiungono il loro studio in centro, pulito e profumato.Le storie vere le incontri lungo la strada.In mezzo a chi vive la vita giorno per giorno, minuto dopo minuto.Storie ordinarie e banali.Di tante persone per cui ogni attimo potrebbe essere l’ultimo e ogni passo fatto è per un boccone in più.La gente di strada non ha tempo per i social.Ha fretta di vivere, di fare, di rimediare a tanti errori commessi nel passato.È facile per chi ha una famiglia alle spalle riuscire a vincere la vita.Ma quanto è difficile cavalcare questa vita, quando non c’è nessuno pronto ad appoggiarti! A darti la macchinetta desiderata, il nuovo cellulare, 50 euro il sabato sera per uscire con gli amici.A San Basilio, Domenico Iannaccone ci ha portato nel cuore del degrado italiano.A Napoli c’è Scampia e San Basilio a Roma. Ha parlato di Famiglia. Perché nascere in una famiglia senza mezzi, segna profondamente la vita. E non ti da’ scampo.Che futuro può darti vivere senza una casa, tra miseria, violenza e morte?Eppure si può ancora rinascere una seconda volta.Mi ha colpito molto, questa sera, la frase di un uomo che ha raccontato la sua storia.“Mi basta guardare i miei figli mangiare, e sono sazio anche io. Penso di essere diventato migliore di ieri”.Fabrizio, per vivere, vende arrosticini in strada.Gira tutto il giorno con un carretto ambulante guadagnando appena il necessario per vivere.A San Basilio, è il far west.Solo negli ultimi giorni, i militari hanno arrestato 36 persone per traffico di droga.Tutti adepti della ‘Ndrangheta dei Marando, un potente clan presente in varie zone d’Italia.Le storie vere sono quelle che raccontano uomini come Fabrizio.È questa la vita.Non quelle “solo per pochi” che postiamo ogni giorno sui social.Ma ormai siamo troppo anestetizzati al dolore e alla sofferenza.Le nostre mani non si fermano più tra mani sporche di fango e fatica.Cerchiamo mani grandi e sicure che possano darci certezze per il nostro domani.Senza capire che con la nostra indifferenza, abbiamo già perso.
