ADDIO A UN GRANDE CAMPIONE DI SPORT E DI VITA

ADDIO A UN GRANDE CAMPIONE DI SPORT E DI VITA

Lo sport ha significato e significa troppo per me. L’ho praticato a livello agonistico, continuo a praticarlo a livello amatoriale. Ha formato la mia identità,ha costruito il mio carattere, mi ha reso nel bene e nel male chi sono. È stato ed è come un terzo genitore per me, quello a cui non ho mai mentito, quello che mi ha messo di fronte alla mia forza e alle mie fragilità.Questo anche perché lo sport mi ha dato degli eroi da ammirare, emulare, da cui imparare.Semplicemente, Kobe Bryant era uno di loro.Uno che a 41 anni aveva vinto tutto, persino un Oscar. Ma aveva anche saputo perdere.A rappresentarlo più di tutto è questa lettera che ha scritto al suo sport in quel corto che trionfò due anni fa all’Academy. Caro basket,dal momento in cui ho cominciato ad arrotolare i calzini di mio padree a lanciare immaginari tiri della vittoria nel Great Western Forumho saputo che una cosa era reale:mi ero innamorato di teUn amore così profondo che ti ho dato tuttodalla mia mente al mio corpodal mio spirito alla mia anima.Da bambino di 6 anniprofondamente innamorato di tenon ho mai visto la fine del tunnel.Vedevo solo me stessocorrere fuori da uno.E quindi ho corso.Ho corso su e giù per ogni parquetdietro ad ogni palla persa per te.Hai chiesto il mio impegnoti ho dato il mio cuoreperché c’era tanto altro dietro.Ho giocato nonostante il sudore e il dolorenon per vincere una sfidama perché TU mi avevi chiamato.Ho fatto tutto per TEperché è quello che faiquando qualcuno ti fa sentire vivocome tu mi hai fatto sentire. Hai fatto vivere a un bambino di 6 anni il suo sogno di essere uno dei Lakerse per questo ti amerò per sempre.Ma non posso amarti più con la stessa ossessione.Questa stagione è tutto quello che mi resta.Il mio cuore può sopportare la battagliala mia mente può gestire la faticama il mio corpo sa che è ora di dire addio.E va bene.Sono pronto a lasciarti andare.E voglio che tu lo sappiacosì entrambi possiamo assaporare ogni momento che ci rimane insieme.I momenti buoni e quelli meno buoni.Ci siamo dati entrambi tutto quello che avevamo.E sappiamo entrambi, indipendentemente da cosa farò,che rimarrò per sempre quel bambinocon i calzini arrotolatibidone della spazzatura nell’angolo5 secondi da giocare.Palla tra le mie mani.5… 4… 3… 2… 1…Ti amerò per sempre,Kobe Ti ameremo per sempre anche noi. Saresti stato un grande uomo, magari un grande presidente degli Stati Uniti, chissà. Ma quello che mi spezza il cuore sono le parole di Kareem Abdul Jabbar e quel “ma lo ricorderò soprattutto come uomo” o Michael Jordan che ti chiama fratellino e ricorda che padre fantastico tu fossi. E che dolore deve essere stata la consapevolezza degli ultimi secondi della morte della tua seconda figlia, Gianna Maria.Addio, campione. Trova quella pace che cercavi. Dal dolore degli infortuni, dagli allenamenti fino alle tre di notte, dall’ossessione per la perfezione.