DALL’IRAN LA LETTERA DI RASOUL

DALL’IRAN LA LETTERA DI RASOUL

Da Bam, in Iran, sulla via della Seta, Rasoul mi scrive: “Ciao caro amico. Sto lentamente pensando di migrare dal mio Paese, ma non c’è nessuno che mi aiuti. Vorrei che qualcuno che vive fuori dell’Iran potesse darmi una mano. Ad esempio un invito per semplificare la mia emigrazione e aiutarmi a iniziare una nuova vita in un altro Paese. Perché voglio un futuro migliore per i miei figli e chiedo a Dio di aiutarmi in questo modo e di non lasciarmi solo”. Rasoul è un mercante di stoffe. Nel terremoto che quindici anni fa distrusse Bam, meravigliosa città del deserto, perse genitori e fratelli. E’ una persona gentile, con una moglie attenta e simpatica e un bambino che ora avrà cinque anni. Lo incontrai vicino al confine armeno, fra Maku e Jolfa, e non ci siamo più persi. E ora pubblico qui il suo appello perché non so come aiutarlo. Lui scrive: “A causa del boicottaggio e dell’aumento del dollaro la mia attività sta morendo. Vediamo solo rapine e appropriazioni indebite ogni giorno e il prezzo dei beni di consumo aumenta in continuazione”. Poi mi chiede: “Quando vieni in Iran?”. Rasoul per me è uno dei principali motivi per cui tornerò in quel Paese. Glielo ho promesso